l'importante riqualificazione

Terminati i lavori di riqualificazione della palazzina di via Venezia

L’edificio, di proprietà comunale e costruito nel lontano 1925, oltre a essere bisognoso di adeguamenti in termini edilizi, impiantistici ed energetici, era anche poco sfruttato nei suoi spazi

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La Palazzina di via Venezia a Legnano può tornare a essere sede delle associazioni dopo essere stata completamente ristrutturata e rifunzionalizzata. Taglio del nastro questa mattina, 20 maggio 2025, alla presenza del sindaco Lorenzo Radice, l'assessore alla Quotidianità Monica Berna Nasca, l'assessore alla Cultura e Sport Guido Bragato e la dirigente del settore Progettazione strategica e opere pubbliche Rosalba Russo.

Terminati i lavori di riqualificazione della palazzina di via Venezia

L’edificio, di proprietà comunale e costruito nel lontano 1925, oltre a essere bisognoso di adeguamenti in termini edilizi, impiantistici ed energetici, era anche poco sfruttato nei suoi spazi in rapporto alla sua superficie, pari a circa 1.000 metri quadrati, e alle sue potenzialità.

I lavori di riqualificazione riconsegnano alla Città di Legnano un luogo di comunità che
sfrutta al meglio i suoi spazi, come l’ambiente ex mensa (aggiunto nel 1975 quando l’edificio cominciò a essere impiegato come scuola materna comunale), diventato adesso sala conferenze da un centinaio di posti che consuma meno grazie alla riqualificazione energetica (è stata dismessa la caldaia a gas e sono state installate pompe di calore) che è più efficiente e sicuro grazie al rinnovamento degli impianti
che si presenta più accogliente grazie a nuovi pavimenti, finiture in intonaco e controsoffitti rinnovati
che è inclusivo, perché abbatte le barriere architettoniche con la creazione di un ascensore collocato sulla sinistra della facciata del corpo centrale.

Inoltre, grazie alla ripartizione e separazione degli impianti, ogni associazione avrà garantito un utilizzo autonomo della struttura.

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Legnano, palazzina via Venezia 2
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Legnano, palazzina via Venezia 1
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La comparsa di affreschi da restaurare

Nel corso dei lavori sui soffitti di un locale sono emerse delle pitture che, su indicazione della Soprintendenza, sono state messe in sicurezza e che saranno restaurate. Proprio la scorsa settimana gli uffici comunali hanno ricevuto l’approvazione del progetto esecutivo del restauro e si è potuti partire con la procedura di affidamento.

All’esterno l’edificio ritrova il suo aspetto originario: la facciata si presenta oggi con il suo colore storico (giallo ocra), con i mattoni a vista e con la scritta della sua prima destinazione. Inoltre le parti in calcestruzzo (colonne e cornici delle finestre) sono state pulite e trattate con sostanze impermeabilizzanti, mentre le coperture sono state rinnovate. Alla destra degli scalini d’ingresso è stata eliminata la rampa per le persone con disabilità, sostituita dall’ascensore. Il quadro economico dell’intervento è stato di 1 milione 495mila euro; di cui 945mila euro finanziati con risorse PNRR e per la parte restante con risorse del bilancio comunale.

L’immobile, sulla base della graduatoria stipulata a seguito dell’avviso pubblico per la richiesta di spazi, sarà concesso a più associazioni; Associazione Italiana Arbitri (AIA), Auser (Ticino Olona, Banca del tempo, Filo Rosa, Insieme ballando), Filo d’Arianna e Radice Timbrica . Il nuovo salone polifunzionale non sarà assegnato in via esclusiva a una singola associazione, ma potrà essere utilizzato da loro stesse o dall’amministrazione comunale per iniziative. Le associazioni che entreranno in questo immobile sono state individuate, fra quelle aventi diritto, in modo da massimizzarne l’utilizzo, quindi garantendo l’apertura tutti i giorni in una logica di presidio della struttura stessa e del territorio.

La storia della palazzina

La Palazzina è sorta nel 1925 ad opera dalla Società Italiana Ernesto De Angeli Frua, al fine di accogliere i bambini dei propri dipendenti. Tale società, dedita attiva nell’industria dei tessuti stampati è stata per oltre 70 anni (1896-1968) protagonista nella storia dell’industria tessile italiana con stabilimenti nel territorio milanese e a Legnano in particolare, area in cui, oltre all’asilo ha costruito numerose opere residenziali e assistenziali a beneficio dei propri dipendenti. Il fabbricato è tutelato, ragion per cui il progetto è stato autorizzato dalla Soprintendenza. L’edificio è composto da un corpo di fabbrica centrale a due piani con ai due lati delle ali a un piano le cui facciate ospitavano elementi architettonici ricercati ispirati allo stile lombardo, con finestre bifore e trifore, decorazioni in mattoni e finti graffiti. Il fabbricato, che sorge in prossimità di una parte delle case operaie, era circondato da orti e giardini per le piccole esercitazioni e le ricreazioni dei bambini. Negli anni Settanta, per volere dell’amministrazione comunale, fu intrapreso un progetto di rifunzionalizzazione e ampliamento per adattare i locali a ospitare una moderna scuola materna comunale; un’impronta i cui tratti salienti caratterizzano ancora oggi il fabbricato. L’utilizzo come scuola materna è stato mantenuto fino ai primi anni 2000 quando il servizio fu spostato nel nuovo edificio in via Pisa. A partire dal trasferimento dell’attività principale l’amministrazione ha intrapreso un progetto di rifunzionalizzazione interna per consentire al fabbricato di ospitare associazioni di volontariato attive nel territorio.