Il caso

Stilista impiccata, il duro sfogo della sorella: "Questa sentenza è un insulto"

Dopo la sentenza di Appello che ha assolto il magentino Marco Venturi, Giorgia Benusiglio si è sfogata attraverso una storia su Instagram

Stilista impiccata, il duro sfogo della sorella: "Questa sentenza è un insulto"
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A due giorni dalla sentenza di Appello che ha assolto perchè "il fatto non sussiste" Marco Venturi, originario di Magenta, ex compagno di Carlotta Benusiglio, trovata impiccata a Milano nel 2016, è arrivata una dura reazione da parte della sorella della stilista, Giorgia.

Stilista impiccata, il duro sfogo della sorella: "Questa sentenza è un insulto"

La donna, presente in aula mercoledì 11 ottobre 2023, insieme alla madre poichè parte civile nel processo, attraverso una storia Instagram si è lasciata andare ad un lungo sfogo nel quale ha lasciato trasparire tutta la sua rabbia per il verdetto emesso dal tribunale di Milano.

Storia instagram Giorgia Benusiglio sfogo sentenza appello
La storia Instagram di Giorgia Benusiglio

"Giuro non ho parole, questa sentenza è un insulto non solo a Carlotta ma a tutte le donne picchiate, maltrattate e stalkerizzate. Ingiustizia è fatta - si legge nella storia - E io tutto questo non posso e non voglio permetterlo. Dicono di denunciare, si parla di scarpette rosse, panchine, ma poi a conti fatti, si i giudici stessi non applicano le pene io non so più che pensare".

La donna ha poi proseguito elencando una serie di situazioni che la sorella avrebbe subito:

"Carlotta aveva denunciato più e più volte, aveva referti ospedalieri per le ripetute percosse, foto (addirittura una sottocartella, nel suo computer denominata MV Marco Venturi, dove c'erano screenshot di messaggi con tanto di minacce, foto con pestaggi, screenshot di telefonate continue etc), ci sono messaggi scambiati tra i due dove lui si scusa per averla massacrata... Persone che raccontano di aver assistito alle persecuzioni, ai pestaggi, io stessa l'ho accompagnata in ospedale per le botte subite... E oggi (mercoledì 11 ottobre) due giudici DONNE sono riuscite a dire che è assolto per non avr commesso i fatti".

La rabbia della donna

Poi lo sfogo continua elencando le richieste dalla Procura generale e dei Pubblici Ministeri:

"2 pubblici ministeri,1 procuratore generale tutti hanno chiesto 30 anni per omicidio. Sono tutti matti. Non a caso coloro che hanno fatto le indagini, che hanno trascorso anni della loro vita su questo caso e che quindi lo conoscono nei minimi dettagli. E per questo non smetterò mai di ringraziarli, a loro va il mio massimo rispetto.

Poi la chiusura nell'ultimo capoverso, dove la donna si dice "svuotata dentro" dopo il verdetto:

"Marco quando è stato interrogato dal pm come indagato per omicidio si è avvalso della facoltà di non rispondere, non ha nemmeno inteso rendere alcuna dichiarazione nei processi al quale non ha mai presenziato se non in una occasione e per un udienza durata pochi minuti. Una sola volta ha detto la sua sulla morte di Carlotta. Ha scritto dopo tre mesi dal fatto una mail indirizzata a me, è agli atti, 'Carlotta NON si è suicidata'. E due giudici e sei popolari sono stati capaci di dire che i fatti non sussistono, si è suicidata.  A me sembra tutto veramente assurdo. Questa è la giustizia nella quale noi italiani dovremmo credere? Sono incredula... Mi sento svuotata dentro".

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