LA TRASFORMAZIONE

Sopralluogo nella Rede del futuro: "Un'opportunità per la collettività"

L’area dismessa del centro città ospiterà presto un vero e proprio centro di tipo polifunzionale. Accade dopo che il Comune è riuscito a ottenere le risorse europee che serviranno a realizzare Casa della Comunità, game street, quindi spazi per lavoro, studio, museo e relax

Sopralluogo nella Rede del futuro: "Un'opportunità per la collettività"
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Casco e giubbotto catarifrangenti indosso, fotocamera tra le mani. E' cominciato così lunedì mattina il tour a cui hanno preso parte giornalisti, rappresentanti delle istituzioni e addetti ai lavori e che è servito ad accendere i riflettori sull'area ex Rede, fabbrica di calzature situata nel centro di Parabiago e i cui spazi sono ormai da alcuni giorni al centro dell'opera di riqualificazione urbana destinata a trasformarli in un vero e proprio centro polifunzionale.

Ecco come si trasformerà l'ex Rede

La richiesta del sopralluogo era nell'aria. Era arrivata da parte di alcuni cittadini che avevano preso parte alla progettazione degli spazi di quella che corrisponde all'area Ex Rede appunto. Una sollecitazione che il sindaco Raffaele Cucchi, presente alla visita, il suo staff e l'impresa responsabile dei cantieri hanno fatto propria organizzando proprio a inizio settimana la visita guidata. I progetti rientrano infatti nel contenitore chiamato Pinqua e sono destinati ad accogliere la Casa di Comunità dell’Asst Ovest Milano, il Museo Fondazione Carla Musazzi e i primi spazi a uso collettivo del Multimedia Space Center. Prevede un costo complessivo di 8,1 milioni di euro finanziati con fondi Pnrr per 4,8 milioni, ai quali se ne aggiungono 1,4 ottenuti con contributo Fondo opere indifferibili e ulteriori 1,8 di fondi comunali. E i lavori, stando a quanto ha saputo indicare il primo cittadino parabiaghese, dovrebbero terminare entro marzo 2026.  Per esigenze di cantiere, da lunedì 10 giugno, alcune strade limitrofe all’area dell’edificio a ponte in via Rosselli e metà parcheggio adiacente il cantiere, erano infatti rimaste inaccessibili presumibilmente fino al 10 settembre.

Il tour all'interno dei nuovi edifici

E' proprio qui, intorno alle 10.15, che è avvenuto il ritrovo dei protagonisti del tour all'interno di quello che rappresenta l'edificio a ponte per antonomasia e che è stato ripensato e rinnovato di spazi pubblici dedicati alla cultura e alla socialità. Là dove una volta c'erano i telai, macchinari dalle svariate funzioni, il via vai di operai, dirigenti e clienti, ora prenderà posto un'area capace di intercettare i nuovi bisogni della collettività.

«Siamo nella vecchia sede dell'opificio legato alla produzione di calze, che ci è stato ceduto qualche anno fa a seguito del piano di lottizzazione e di trasformazione edilizia del complesso industriale, che avrà una nuova vocazione. Da zona industriale diventerà zona civica. Uno spazio civico dove poter svolgere attività di lavoro, studio e meeting. Per una apertura che si prefigura come h24, destinata allo smart working. Tutto questo arriva grazie al bando della comunità europea e al Pnrr, tramite il quale siamo riusciti a impostare il lavoro per dare vita al primo lotto. Che prevede la realizzazione e l'insediamento della Casa di Comunità, di cui beneficeranno ben 4 Comuni, ma anche lo spazio per il Museo e quello per la collettività in senso più ampio.In particolare, l'accesso al piano terra condurrà al piano -1, dove sarà realizzato uno spazio all'insegna della game street, che sarà dedicata all'aggregazione giovanile e far sì che venga evitata la dispersione scolastica, ma anche sociale, mentre al piano superiore la sede del Museo, che sarà ad uso collettivo per riunioni, incontri, a disposizione dei cittadini in generale. Al quarto piano, infine, un'area dedicata alla vista sulla città, zona che sarà destinata alle famiglie, che potranno trovare un luogo accogliente dove poter trascorrere alcune ore all'aperto. Sarà possibile consumare pasti e cucinare».

Il "grazie" a chi sta lavorando a questa opera

Sempre Cucchi ha rivolto una serie di ringraziamenti a chi si sta spendendo per portare a termine le lavorazioni secondo le tempistiche fissate in precedenza.

«Un grazie va a chi ha avuto l'idea, alla collaborazione coi Comuni di Legnano e Rescaldina. All'ufficio tecnico, in particolare al responsabile tecnico Vito Marchetti, e all'impresa che ha creduto nel progetto e ci sta mettendo tutte le energie per riconvertire questa area. Una vecchia area che cambia pelle e diventa opportunità per tutta la collettività».

Mattia Ferrara

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