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"Sono malato, voglio dormire. Togliete la carrucola dal parco giochi altrimenti la distruggo"

Via Monte Nevoso, Giancarlo Cordiviola, 74 anni, non viene ascoltato da nessuno nonostante le denunce

"Sono malato, voglio  dormire. Togliete la carrucola  dal parco giochi altrimenti la distruggo"
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Nonostante un tumore allo stomaco e diversi problemi nel camminare, da anni, la notte, soprattutto nei mesi estivi, è costretto a uscire di casa e raggiungere il parco che dista pochi metri da casa sua per affrontare dei «piccoli vandali» come li chiama lui, che passano le nottate a fare schiamazzi e soprattutto ad andare su e giù dal gioco (tra le altre cose riservato ai bambini dai 3 ai 12 anni) «Carrucola», il cui rumore rimbomba nella sua camera da letto che confina con l’area giochi.

L'uomo la notte esce di casa e affronta gruppi di "piccoli vandali" come li chiama lui

Protagonista di questa assurda vicenda, che ha portato il cittadino rhodense ad effettuare numerose denunce, è Giancarlo Cordiviola, 74 anni, originario di Marina di Pisa, ma da diversi anni residente in un appartamento al pian terreno di una palazzina di via Monte Nevoso. L’ultimo episodio che ha visto l’uomo affrontare un gruppo formato da 14 ragazzi provenienti da Garbagnate Milanese (il pensionato ha registrato tutta la conversazione con il suo telefonino ndr) si è verificato nella notte tra giovedì e venerdì della scorsa settimana. «Siamo sempre alle solite - racconta Giancarlo Cordiviola - Questa volta mi sono deciso a contattare anche voi visto che sindaco e assessori che conoscono bene il problema non fanno nulla per risolvere una situazione che va avanti almeno da quattro anni».

Schiamazzi, urla, musica ad alto volume e su e giù dal gioco "Carrucola"

Schiamazzi, urla, musica ad alto volume, nessun rispetto per la gente che deve riposare: spesso e volentieri il pensionato rhodense chiama le forze dell’ordine per cercare di risolvere la situazione senza però ottenere nulla. «La sera dopo tutto è uguale a quella precedente - afferma - I giovani tornano, iniziano a bere e ad ubriacarsi, lasciando anche le bottiglie vuote a ridosso dei giochi per i bambini, e poi inizia l’inferno. Nonostante il divieto per chi ha più di 12 anni iniziano a utilizzare la “Carrucola” fino a notte fonda oppure fino a quando non esco in strada e inizio a urlare con il pericolo di prendere, come già successo, anche qualche schiaffo da questi ragazzotti che hanno fatto diventare il parco giochi di loro proprietà».

Una vicenda che va avanti da diversi anni

Rumore, schiamazzi e mancanza di riposo che in alcuni casi hanno portato il pensionato rhodense a compiere dei gesti non responsabili di cui l’uomo si «autodenuncia» senza problemi. «Alcuni anni fa, quando l’assessore ai parchi era Gianluigi Forloni sono andato nel suo ufficio con una bottiglietta piena di benzina affermando che se non avesse spostato quel gioco l’avrei bruciato. Risultato? Il gioco è stato spostato ma solamente di qualche metro e il rimbombo del rumore all’interno della mia camera da letto è ancora uguale a prima. Ah dimenticavo - prosegue il pensionato rhodense - al posto della carrucola che era proprio attaccata alla cinta della mia abitazione hanno messo una altalena».

Ho contattato gli assessori, il sindaco, fatto denunce ma la situazione non si sblocca

Una situazione inaccettabile che, oltre alle denunce e alle petizioni presentate in Comune, ha portato il cittadino, nei giorni scorsi, a far visita al sindaco Andrea Orlandi. «Sono andato nel suo ufficio con le tessere elettorali e le ho stracciate davanti a lui - racconta Giancarlo Cordiviola - Il motivo? Questa Amministrazione non ha rispetto per i cittadini. Ho raccontato al sindaco che uno dei geometri dell’ufficio comunale che si occupa dei parchi mi ha risposto che loro i giochi li mettono dove vogliono. Peccato che davanti al palazzo distante qualche metro dal nostro abbiano messo 58 piante e nessun gioco. Inutile che stia a raccontarle che li abitano personaggi importanti della città».

Una storia che rischia di finire male

Una vicenda che rischia di finire male visto che il pensionato è più volte stato minacciato dai gruppi di ragazzi per i suoi richiami notturni. «Guardi, non ho nulla da perdere, anche se mi riempiono di botte so che non avrò molto da vivere, mi piacerebbe però dormire in pace quest’ultimo periodo. Sa come farò? Se entro quindici giorni non sposteranno la “Carrucola” ci penserò io. Se la trovano distrutta, non vadano a cercare altri responsabili, suonino pure al mio citofono.»

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