Silvia Menni e quel sorriso che neanche la malattia ha mai spento
Una patologia epatica ed i problemi al fegato hanno strappato la giovane all'affetto dei suoi cari
Silvia Menni era una giovane ragazza abbiatense di 15 anni, venuta a mancare l’11 novembre a causa di un fegato che non ha più funzionato come avrebbe dovuto. Silvia e la sua famiglia hanno lottato molto in questi anni per ritagliarsi mesi di serenità, dopo un periodo difficile di malattia culminato con il trapianto del fegato del 2019.
Silvia Menni e quel sorriso che neanche la malattia ha mai spento
"Silvia se ne è andata con il sorriso lo ha mantenuto per tutta la sua vita - ha raccontato il padre, Fabio Menni - Lo dedicava a noi e a tutti quelli che le stavano vicino. Era così, solare, nonostante tutto quello che è accaduto non ha mai perso il suo sorriso. E’ stata lei a darci la forza per affrontare questa sofferenza e dobbiamo andare avanti per i nostri altri due figli, per noi e soprattutto per lei".
La malattia della giovane ed il trapianto
L’operazione di quasi tre anni fa è stata necessaria a causa di un’incompatibilità di Silvia con alcuni farmaci che le hanno causato una grave patologia ematica. Spiega il padre: "Avete presente quando nei bugiardini si legge che c’è un miliardesimo di possibilità di gravi controindicazioni, ecco, noi siamo stati quel remoto caso". Il trapianto del 2019 è avvenuto in emergenza, la giovane aspettava il fegato più compatibile ma la sua salute è peggiorata improvvisamente ed è stato necessario accelerare i tempi, ricevendo così un organo non ideale al massimo grado.
La speranza dopo l'incubo e la ricaduta
La famiglia Menni ha ritrovato anni di serenità e Silvia il suo sorriso. Lo scorso gennaio hanno iniziato ad organizzarsi per ripartire con la ricerca di un fegato più idoneo, sapendo che sarebbe stato prima o poi necessario. Fabio Menni: "I fantastici medici del Policlinico di Milano ci avevano avvertito che piano piano il nuovo fegato avrebbe dato dei problemi sempre maggiori, così da questo gennaio ci hanno rimesso in lista d’attesa per un trapianto, questa volta definitivo, ma tutto è precipitato velocemente".
La corsa contro il tempo
Iniziato l’iter di visite ed autorizzazioni, da giugno Silvia rientra in lista e la famiglia Menni è fiduciosa, anche perché la ragazza sta ancora abbastanza bene e vive un’estate serena. Al ritorno delle vacanze, la curva di degrado dell’organo peggiora improvvisamente, così come le condizioni della giovane e si cerca di fare presto. La salita nella lista d’attesa e la corsa contro il tempo, portano il Policlinico a trovare un fegato compatibile in qualche settimana e si cerca di salvare la ragazza ma ormai il quadro clinico è compromesso. L’equipe milanese valuta l’operazione ma capisce sia ormai inutile procedere al trapianto, il sangue ormai non coagula più a causa di un fegato ormai malandato. A quel punto si decide di bloccare tutto.
Le parole del padre
"Silvia sarebbe morta sotto i ferri e non era quello che volevamo. Il primo di novembre siamo andati in una struttura associata al Policlinico, un’hospice stupendo alle porte di Milano che si chiama cascina Brandezzata ed abbiamo passato i suoi ultimi giorni con lei, fino a quando non è deceduta".
L’amore che Silvia ha lasciato è stato testimoniato dalle centinaia di persone che hanno voluto stringersi attorno alla famiglia il giorno del funerale, avvenuto martedì 16 novembre.
"Ringraziamo tutti ed il vuoto che Silvia lascia in tutti noi è forte, ma troveremo la forza nel suo sorriso, nonostante tutto sempre disegnato sul suo viso".