Sicurezza al centro nella prima seduta del Consiglio del 2025
I fatti di Capodanno, gli scontri di Busto Arsizio e le proteste per la vicenda Ramy Elgaml, maggioranza e opposizione si scontrano sulla sicurezza
Come si poteva prevedere dai fatti di cronaca che hanno animato l'inizio dell'anno, il tema al centro della prima seduta del Consiglio Regionale della Lombardia nel 2025 è stato la sicurezza. Con la presentazione di una mozione urgente da parte della Lega. Gli episodi di violenza verificatisi a Milano durante i festeggiamenti di Capodanno, la vicenda di Rany Elgaml, e i disordini avvenuti a Busto Arsizio, dove una volante della Polizia è stata accerchiata e minacciata da un gruppo di stranieri, sono stati al centro del dibattito in aula.
Scontro tra visioni opposte sulla sicurezza
La seduta ha visto uno scontro tra le opposizioni, con la Lega che ha accusato il PD di un approccio troppo indulgente nei confronti di fenomeni di violenza spesso attribuiti a immigrati irregolari, mentre il PD ha ribattuto sottolineando i rischi di una deriva securitaria che potrebbe alimentare divisioni sociali e discriminazioni. Un confronto acceso, che riflette le profonde divergenze ideologiche tra le due forze politiche.
La mozione della Lega: tolleranza zero e lotta all'immigrazione clandestina
La Lega, rappresentata dal capogruppo Alessandro Corbetta, con la propria mozione ha quindi chiesto di adottare misure più severe contro violenza collettiva, molestie sessuali e radicalizzazione religiosa. Tra le proposte, l'esclusione dai benefici del welfare per chi commette tali crimini e un rafforzamento delle politiche di espulsione per gli immigrati irregolari.
"Con questa mozione condanniamo i gravissimi fatti di Capodanno, le violenze di piazza di Busto Arsizio e nelle principali città italiane, tra cui Milano, Bologna, Roma, Torino. Diamo solidarietà alle forze dell’ordine che devono essere nelle condizioni di agire per tutelare la sicurezza dei cittadini. Infine, sosteniamo il governo e chiediamo un potenziamento delle misure a contrasto dell’immigrazione clandestina. Poi è fondamentale potenziale i rimpatri. Abbiamo una situazione soprattutto a Milano e in Lombardia che oggi deve portare tutto il governo, come già sta facendo, a potenziare quelle misure necessarie per rimandare a casa chi delinque e chi non si vuole integrare a casa nostra".
Questa visione ha posto al centro della proposta la lotta all'immigrazione clandestina, legando strettamente i fenomeni di violenza a questioni legate all'integrazione e al controllo dei flussi migratori. In particolare, la mozione, ha lo scopo di:
"Sostenere il Governo nell'adozione di misure adeguate al fine di contrastare i fenomeni di violenza collettiva, molestie sessuali, radicalizzazione religiosa e disprezzo verso le istituzioni italiane e la civiltà occidentale anche privando l'opportunità di accedere ai benefici di welfare garantiti dal nostro sistema sociale per coloro i quali si macchiano di tali crimini. Sostenere il Governo nelle politiche atte a fermare l’immigrazione clandestina, nonché potenziare il sistema di espulsioni e rimpatri per gli immigrati clandestini e gli stranieri che compiono reati gravi".
La risposta del PD: attenzione ai diritti e giustizia per il caso Ramy
Il Partito Democratico, dal canto suo, si è opposto alla mozione leghista ed ha voluto puntare i riflettori sulla vicenda di Ramy Elgaml, il giovane coinvolto in un episodio di violenza che ha scosso profondamente la regione. Pierfrancesco Majorino, capogruppo del PD, ha presentato una mozione che condanna con fermezza ogni forma di violenza ma si distingue nettamente per il focus sui diritti e sulla giustizia sociale.
"Dobbiamo condannare tutti con molta nettezza le violenze. Non ci deve essere spazio per nessun tipo di condiscendenza. Le forze dell’ordine vanno sempre sostenute quando fanno il loro lavoro. Dobbiamo continuare chiedere verità e giustizia per il caso Ramy, una vicenda drammatica dove non ci può essere nessun tentativo assolutorio, preventivo, agitato dalla destra. Le immagini sono terrificanti ed è bene che lavori la magistratura. Dobbiamo ascoltare tutti con attenzione le parole del papà di Ramy, il suo senso di responsabilità e di sostegno alle istituzioni, il suo rifiuto a qualsiasi forma di violenza".
Una posizione che si distacca dalla linea dura della Lega, richiamando l'importanza di non ridurre il problema della sicurezza alla sola questione dell'immigrazione e ribadendo la necessità di un approccio che metta al centro la tutela dei diritti e la fiducia nelle istituzioni democratiche.