Si è aperto il Giubileo anche nella Diocesi di Milano
Nel Duomo si è svolta la celebrazione eucaristica di apertura a livello diocesano del Giubileo, presieduta dall’Arcivescovo di Milano
Si è da poco conclusa in un Duomo di Milano gremito di fedeli la celebrazione eucaristica di apertura a livello diocesano del Giubileo, presieduta dall’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, e concelebrata da sei Vescovi, dai Canonici del Capitolo Metropolitano, dai membri del Consiglio Episcopale Milanese, da 17 Cappellani dei Migranti e dai Rettori delle Chiese giubilari della Diocesi.
La funzione
La Messa è stata preceduta da una Liturgia della Parola nella Basilica di Santo Stefano e da una processione guidata dalla Croce del Sinodo minore “Chiesa dalle genti”, portata a turno da un rappresentante delle comunità dei migranti presenti in Diocesi, processione che ha attraversato il centro cittadino fino al sagrato del Duomo, accompagnata da canti e preghiere in diverse lingue.
Nell’omelia l’Arcivescovo, riprendendo un versetto del Vangelo di Giovanni letto poco prima, ha invitato i fedeli a riflettere sulla promessa della luce che splende nelle tenebre.
«Il Giubileo – ha detto - è l’anno di grazia per dire che le tenebre possono essere vinte, che i peccati possono essere perdonati».
Con un chiaro riferimento ai tanti conflitti in corso nel mondo, monsignor Delpini si è poi chiesto:
«Perché i popoli si odiano e si uccidono? Perché il buon senso ha abbandonato quei potenti della terra che decidono che gli altri sono nemici?». Richiamando quanto scritto da Papa Francesco nella Bolla di indizione Spes non confundit, l’Arcivescovo ha sottolineato come l’Anno Santo possa diventare un’occasione per costruire la pace: «Noi celebriamo il sacrificio della nuova ed eterna alleanza per rivelare che la pace è possibile, che la riconciliazione è possibile, che le persone possono stimarsi, rispettarsi, mettersi a servizio a vicenda. (…) Ci mettiamo in cammino per essere pellegrini di speranza, la speranza della pace».
Altre domande interrogano i cristiani:
«Perché è scomparsa la gioia tra i figli degli uomini? Perché sono malati di tristezza i ricchi che hanno tutto quello che si può avere? Perché sono malati di tristezza i poveri che non hanno niente di quello che serve per vivere? Perché l’ingiustizia, la diseguaglianza ha per tutti lo stesso risultato?».
Di fronte a questi interrogativi «la sapienza visita la terra, il Verbo di Dio si è fatto carne e ha offerto la sua gioia», ha sottolineato monsignor Delpini, che ha concluso:
«Professiamo di credere nella promessa della luce che vince le tenebre del peccato con la grazia del perdono. Professiamo di credere nella promessa della pace che realizza una nuova alleanza. Professiamo di credere nella promessa della gioia e perciò ci mettiamo in cammino, pellegrini di speranza per prenderci cura della gioia degli altri, perché questo è la fonte certa della gioia vera».
Le altre chiese interessate
Al termine della celebrazione don Massimo Pavanello, responsabile del servizio per la pastorale del turismo e dei pellegrinaggi, ha ricordato quali sono le Chiese Giubilari della Diocesi: Cattedrale Metropolitana di S. Maria Nascente (Duomo di Milano); Basilica di Sant'mbrogio, Milano; Santuario S. Maria dei Miracoli presso San Celso, Milano; Santuario di Santa Maria del Monte, Varese; Basilica di S. Maria Assunta a Gallarate; Santuario Nostra Signora della Vittoria, Lecco; Santuario Madonna del Bosco, Imbersago; Santuario della B. Vergine Addolorata, Rho; Santuario della Beata Vergine dei Miracoli, Saronno; Santuario di San Pietro da Verona, Seveso; Santuario Santa Maria delle Grazie, Monza; Chiesa della Sacra Famiglia dell’Istituto Sacra Famiglia, Cesano Boscone; Basilica di Santa Maria Nuova, Abbiategrasso; Chiesa parrocchiale di San Martino e S. Maria Assunta, Treviglio; Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, Cernusco sul Naviglio.