Scoperta nuova pietra d’inciampo dedicata a don Puglisi
Al Castello in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno

Un momento solenne per non dimenticare. Questa mattina, venerdì 21 marzo 2025, nel cortile del Castello, l’Amministrazione comunale di Abbiategrasso ha invitato i ragazzi e le ragazze delle scuole cittadine per la lettura dei nomi delle vittime innocenti di mafia, in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno, che ogni 21 marzo viene celebrata in tutt’Italia.
Per sensibilizzare la comunità
“Con questa iniziativa che ripetiamo ogni anno vogliamo sensibilizzare la comunità e rendere omaggio a tutti coloro che hanno pagato con la vita il loro impegno contro la mafia e la criminalità organizzata – ha detto il sindaco Cesare Nai salutando le delegazioni delle scuole – la lunga sequela dei nomi scanditi colpisce sempre sia per quantità, sia per provenienza: ci sono uomini e donne appartenenti alle forze dell’ordine, alla magistratura, religiosi, ma anche tante persone comuni, che si sono opposte alla prepotenza e alla crudeltà mafiosa. La presenza qui oggi di tanti studenti mi rende particolarmente orgoglioso perché ci consente di sperare in un futuro migliore”.
La nuova pietra d’inciampo
Un saluto alle scuole anche dall’assessore all’Istruzione Marina Baietta, che ha colto l’occasione per ringraziare l’autrice della pietra d’inciampo, dedicata a don Puglisi, posizionata sulla rampa d’ingresso del Castello e scoperta in occasione di questa giornata.
“Se vogliamo combattere efficacemente la mafia, non dobbiamo trasformarla in un mostro né pensare che sia una piovra o un cancro. Dobbiamo riconoscere che ci rassomiglia – ha esordito Baietta citando Giovanni Falcone - E ancora: per lungo tempo si sono confuse la mafia e la mentalità mafiosa, la mafia come organizzazione illegale e la mafia come semplice modo di essere. Quale errore! Si può benissimo avere una mentalità mafiosa senza essere un criminale”.
Sono dichiarazioni che, come ha puntualizzato l’assessore, ci esortano a capire l'importanza di comprendere la “mafia” come un fenomeno sociale radicato nella cultura e nella società, piuttosto che considerarla come qualcosa di completamente estraneo dato che la cultura mafiosa non riguarda solamente la mentalità della criminalità organizzata, ma ha un’accezione più ampia perchè può inserirsi nel nostro vivere quotidiano, nelle decisioni da prendere e nelle scelte da fare.
“E’ la nostra capacità di rifiutare scorciatoie e corruzione che può fare la differenza in ogni ambito – ha chiosato Marina Baietta - il diventare promotori del rispetto delle regole sociali a sfavore di quelle private, il rispettare gli altri e la cosa pubblica, il rispettare se stessi senza cedere alle lusinghe di paradisi artificiali o guadagni facili ci renderanno protagonisti di una lotta che ha bisogno, ogni giorno e con il proprio impegno personale, di fatti concreti e coraggiosi più che di semplici buone intenzioni”.
Significativa la testimonianza dei componenti della Consulta Giovani Andrea Pusterla e Sara Bartolucci, che hanno sottolineato l’importanza della Consulta Giovani come luogo di scambio, di progettazione, di incontro e di socialità, tutti aspetti che rappresentano un valido antidoto al deserto culturale nel quale i sistemi mafiosi esercitano un certo richiamo.
Al termine della lettura dei nomi delle vittime da parte degli studenti, si è proceduto all’inaugurazione della pietra d’inciampo, realizzata nell’ambito del concorso 21 Marzo.
“Va sottolineato il fatto che sia stata posta all’ingresso di un luogo di incontro, dove tra l’altro è custodito il nostro sapere – ha ricordato il sindaco – l’auspicio è che questo monito di don Puglisi (“Le cattive compagnie corrompono le buone abitudini, le buone compagnie aiutano a mantenerle”) possa essere d’ispirazione a chi passerà da qui”