Filippo Bonissoni, il 40enne senaghese responsabile delle attività sportive del complesso sportivo di Bollate ha salvato la vita con il defibrillatore al 56enne che nei giorni scorsi è stato colto da un infarto.
Colto da infarto, lo salva con il defibrillatore
E’ il caso dell’uomo di 56 anni che nella serata di martedì è stato colto da un grave infarto nell’impianto sportivo comunale di via Dante a Bollate (in gestione a Gaia Sport).
Dopo una partita di calcetto
Tutti i suoi compagni di squadra si sono mobilitati come potevano e riuscivano per aiutarlo e poi, è arrivato Filippo Bonissoni, il 40enne senaghese responsabile delle attività sportive del complesso, con il defibrillatore. Se quell’uomo oggi è vivo, è anche grazie a lui.
Cosa è successo
Erano passate da poco le 21, quando il 56enne, residente a Bollate, aveva terminato la consueta partitella di calcetto con gli amici. Si trattava del primo match dopo il rientro dalle ferie. Il gruppo, così, stava uscendo dal campetto e si stava dirigendo negli spogliatoi quando il 56enne, improvvisamente ha perso i sensi. Immediatamente i compagni si sono accorti della condizione dell’uomo e così, se qualcuno cercava di fargli aria, qualcun altro ha chiamato il 118.
Il defibrillatore
In segreteria, quella sera c’era Filippo Bonissoni. Immediatamente ha recuperato il defibrillatore dell’impianto ed è accorso dall’uomo, accasciato a terra:
“Sembrava una crisi epilettica inizialmente – ha affermato il senaghese – Quando sono arrivato lì, gli abbiamo tolto la maglia e con il 118 al telefono io e un suo compagno di squadra, Adriano Suffia, abbiamo cominciato le manovre di rianimazione”.
Momenti di tensione
Lui mandava le scariche e Suffia gli faceva il massaggio cardiaco. Dopo poco, i parametri dell’uomo sono migliorati.
“Mi è sembrato che l’uomo fosse più di là che di qua, non respirava non aveva battito – ha continuato – Tre cicli di scarica, poi il massaggio cardiaco – ha detto Filippo – Da incosciente lui ha iniziato a respirare ed è arrivata l’ambulanza. Sarà durato un quarto d’ora. Se è vivo è grazie all’uso del defibrillatore”.
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