il restauro dell'oggetto sacro

Sabato 16 novembre la cerimonia di benedizione della Madonna del Prà

Saranno presenti il curatore del ripristino, Diego Scalvini, e il restauratore Luciano Evolini

Sabato 16 novembre la cerimonia di benedizione della Madonna del Prà
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Sabato 16 novembre, alle ore 11.30, in Via Cadore a Parabiago, si terrà la cerimonia di benedizione, da parte del prevosto, Don Maurilio Frigerio, della madonna del Prà recentemente restaurata.

Sabato 16 novembre la cerimonia di benedizione della Madonna del Prà

Saranno presenti il curatore del ripristino, Diego Scalvini, e il restauratore Luciano Evolini. È una bella storia di fede, devozione, pietà popolare ma anche di continuità generazionale di una famiglia. Siamo a Parabiago alla fine degli anni ottanta, in Via Cadore non ci sono ancora tutte le belle ville e costruzioni che ci sono oggi, è tutto verde di prati e campagne che proseguono a perdita d’occhio fino ed oltre al fiume Olona. Nell’ultima casa della via, prima della campagna, ci abita Giovanni Scalvini con la sua famiglia, che, agli inizi degli anni Novanta, decide di costruire, inglobata nel muro di recinzione della casa, all’esterno e sulla pubblica via, una grotta dedicata alla madonna. Giovanni Scalvini all’epoca si recò personalmente in Trentino Alto Adige presso uno dei famosi scultori locali del legno e fece scolpire una bella madonna in legno che intitolò come Madonna del Prà, un’effige sacra dedicata all’ambiente agreste, al prato, alla campagna circostante alla sua casa. La grotta, protetta da un cancello in ferro battuto, era ben curata, contornata di edera e illuminata, la madonna sempre contornata di tanti lumini, candele e vasi con fiori freschi. Era un punto di riferimento devozionale per chi passava da quei luoghi.

Il trasferimento e l'abbandono

Ma le cose con il tempo cambiano. Il signor Giovanni si trasferì, con parte della famiglia, in Sardegna e, da allora, la grotta con la Madonna del Prà pian piano cadde nell’abbandono e nell’oblio, senza manutenzione e una costante opera di pulizia. La luce fu staccata, l’edicola grotta presentava al suo interno tanto degrado con portafiori divelti, bottiglie, fiori di plastica rotti, fogliame rinsecchito, alcuni vasi con piante ormai secche, tanto disordine degli oggetti votivi. Un luogo di devozione, anche se privato ma fruibile ed esistente sulla pubblica via, non meritava di essere tenuto in questo modo, nel caos e nel degrado più assoluto. Alcuni mesi fa una coppia di Parabiago, passando per via Cadore, aveva notato il degrado dell’edicola e si era offerta, tramite articoli sui giornali e appelli sui social, di ripulire volontariamente la grotta, di dare una mano a ristabilire la bellezza del luogo e ridare dignità a quel luogo di devozione. Come dicevamo, esiste in questa storia la continuità generazionale di una famiglia, che in questo caso si chiama Diego Scalvini, nipote di nonno Giovanni. Scalvini ha provveduto a far ripristinare il luogo con la pulizia della grotta ed ha fatto restaurare la madonna che, causa le intemperie, si era rovinata.

Ad effettuare il restauro un bravo artigiano del legno, il falegname Luciano Evolini, che ha provveduto anche ad eliminare le tante crepe del legno e l’innaturale patina che si era creata sulla scultura, riportando oggi agli antichi splendori la Madonna del Prà.

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