L'avventura

Roberto Castiglioni ha fatto rientro in città dopo due mesi e mezzo di viaggio in solitaria tra Europa orientale e Asia

Nei 76 giorni di viaggio il corbettese ha percorso con la sua Ford Focus 27.048 chilometri, attraversando 22 Stati

Roberto Castiglioni ha fatto rientro in città dopo due mesi e mezzo di viaggio in solitaria tra Europa orientale e Asia

Si è concluso il lungo viaggio di Roberto Castiglioni, 50 anni, partito da Corbetta il 17 giugno a bordo della sua auto e rientrato il 31 agosto. L’uomo ha girato in solitaria per oltre due mesi tra vari Paesi dell’Europa orientale e dell’Asia, visitando luoghi, incontrando le popolazioni locali e altri viaggiatori e documentando le sue tappe con foto e racconti sulla sua pagina Facebook «In viaggio con Rubbe’», che conta oltre 9mila follower, i quali hanno seguito con interesse e partecipazione i resoconti quotidiani di viaggio del corbettese.

Il resoconto finale

Nei 76 giorni di viaggio, Roberto Castiglioni ha percorso con la sua Ford Focus 27.048 chilometri, attraversando 22 Stati: Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria, Turchia, Georgia, Kazakistan, Russia, Uzbekistan, Tajikistan, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Polonia, Ucraina, Romania, Ungheria, Slovacchia, Austria, Germania, Svizzera e Cina (quest’ultima in pullman). «Ho attraversato 16 frontiere, 14 in macchina e due in pullman. La spesa totale del viaggio è stata di 3.060 euro, così divisi: gasolio 958 euro (il costo medio del gasolio è stato di 0.88 euro al litro e la media dei consumi di 24.87 chilometri al litro); pernottamenti 655 euro per 71 pernottamenti, pari a 9.22 euro a notte (le restanti poche notti ho dormito in auto); visto per la Russia 375 euro; la differenza di 1.072 euro è servita per assicurazioni auto, documenti alle frontiere, mangiare, bere, musei, souvenir, eccetera», riporta l’uomo nel suo resoconto finale del viaggio.

Il racconto

«Quest anno ho attraversato molti stati, Russia compresa, che come sappiamo è al centro di una guerra con l’Ucraina. Anche quest’anno, come l’anno scorso in Iran e Iraq, ho fatto un viaggio lungo ma tranquillo, non mi sono mai sentito in pericolo, ho sempre parcheggiato la macchina in strada e nonostante la targa italiana era sempre lì sana e salva, sia in Russia che in Ucraina, come in tutti gli altri Stati in cui mi sono fermato – racconta Castiglioni – Le persone sono sempre state gentili con me. Questi viaggi ti fanno capire che le persone comuni sono ovunque come noi».

L’ultimo tratto in Ucraina con i segni della guerra

Nell’ultima parte del viaggio il corbettese si è concentrato soprattutto sulla visita di diverse città dell’Ucraina, documentando i segni della guerra. «Le foto dei soldati morti sono in tutte le piazze centrali delle città e dei paesi, anche in quelli più piccoli. Mi è capitato di vedere anche la foto di un solo soldato morto in paesi piccolissimi in mezzo alle campagne. Il venerdì è il giorno in cui si commemorano i soldati morti – racconta – Irpin è il paese alle porte di Kiev dove c’è stata una lunga battaglia di poco più di un mese nel 2022. In tre anni e mezzo il paese è stato quasi tutto ricostruito e sistemato. Il simbolo resta il palazzo della cultura, rimasto così come era dopo i combattimenti. Il ponte che permetteva di raggiungere Kiev da Irpin è stato abbattuto dalle forze ucraine per non fare avanzare le truppe russe. Successivamente è stato costruito a fianco il nuovo ponte».

Per il resto lì «la vita nelle città prosegue normalmente – prosegue Castiglioni – La terza sera che ero in Ucraina, esattamente a Zytomyr, è suonata la sirena che avvisava dell’arrivo dei missili verso l’Ucraina. La sirena suona in tutte le città, come avviso, perché non si sa più dove cadranno. Quella sera ero a 130 chilometri da Kiev e i missili sono caduti a est della capitale. Per entrare in Ucraina, i militari di frontiera sono stati gentilissimi, nonostante il visto russo sul passaporto».