Ritorna la storica marcia per la Pace di Corbetta

La marcia per la Pace di Corbetta avrà come tema il messaggio del Papa “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace”.

Ritorna la storica marcia per la Pace di Corbetta
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Lunedì 1 gennaio 2018 ritorna l’ormai storica marcia per la Pace di Corbetta, un ottimo modo per iniziare bene il nuovo anno.

La marcia per la Pace

La marcia per la Pace di Corbetta, come sempre organizzata in occasione della Giornata Mondiale della Pace della Chiesa Cattolica, giunta quest’anno alla 51° edizione, avrà come tema il messaggio del Papa “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace”.

L'impegno sul territorio

Prosegue quindi l’impegno sul territorio di numerosi gruppi e associazioni nel cercare di mostrare il fenomeno migratorio e l’arrivo in Italia di richiedenti asilo non solo come un problema, ma come un’opportunità.L’abbiamo già detto, per ultimo in occasione del nostro impegno nella campagna “Ero straniero– L’umanità che fa bene”: è sbagliato e controproducente innalzare muri, occorre gestire il fenomeno, che è strutturale, con intelligenza, per il bene di tutti: italiani e stranieri. Occorre dare la possibilità di arrivare regolarmente in Italia e lavorare per una rapida ed efficace integrazione per costruire una società inclusiva e coesa che possa garantire un futuro sereno per tutti.

Le parole di Papa Francesco

È lo stesso Papa ad indicare la strada quando dice “voglio ancora una volta ricordare gli oltre 250 milioni di migranti nel mondo, dei quali 22 milioni e mezzo sono rifugiati. Questi ultimi, come affermò il mio amato predecessore Benedetto XVI, «sono uomini e donne, bambini, giovani e anziani che cercano un luogo dove vivere in pace». Per trovarlo, molti di loro sono disposti a rischiare la vita in un viaggio che in gran parte dei casi è lungo e pericoloso, a subire fatiche e sofferenze, ad affrontare reticolati e muri innalzati per tenerli lontani dalla meta.” E siamo d’accordo anche quando critica buona parte dell’opinione pubblica e del mondo politico dicendo che “in molti Paesi di destinazione si è largamente diffusa una retorica che enfatizza i rischi per la sicurezza nazionale o l’onere dell’accoglienza dei nuovi arrivati, disprezzando così la dignità umana che si deve riconoscere a tutti, in quanto figli e figlie di Dio. Quanti fomentano la paura nei confronti dei migranti, magari a fini politici, anziché costruire la pace, seminano violenza, discriminazione razziale e xenofobia, che sono fonte di grande preoccupazione per tutti coloro che hanno a cuore la tutela di ogni essere umano.”

Il Papa, nella sua lettera al Mondo, indica anche un metodo, basato su 4 azioni:

  • Accogliere”, che richiama l’esigenza di ampliare le possibilità di ingresso legale, di non respingere profughi e migranti verso luoghi dove li aspettano persecuzioni e violenze, e di bilanciare la preoccupazione per la sicurezza nazionale con la tutela dei diritti umani fondamentali;
  • Proteggere”, che ricorda il dovere di riconoscere e tutelare l’inviolabile dignità di coloro che fuggono da un pericolo reale in cerca di asilo e sicurezza, di impedire il loro sfruttamento;
  • Promuovere”, che rimanda al sostegno allo sviluppo umano integrale di migranti e rifugiati, ad esempio assicurando ai bambini e ai giovani l’accesso a tutti i livelli di istruzione. In questo modo essi non solo potranno coltivare e mettere a frutto le proprie capacità, ma saranno anche maggiormente in grado di andare incontro agli altri, coltivando uno spirito di dialogo anziché di chiusura o di scontro;
  • Integrare”, che significa permettere a rifugiati e migranti di partecipare pienamente alla vita della società che li accoglie, in una dinamica di arricchimento reciproco e di feconda collaborazione nella promozione dello sviluppo umano integrale delle comunità locali.

Ed auspica “di cuore che sia questo spirito ad animare il processo che lungo il 2018 condurrà alla definizione e all’approvazione da parte delle Nazioni Unite di due patti globali, uno per migrazioni sicure, ordinate e regolari, l’altro riguardo ai rifugiati. […] solo così il necessario realismo della politica internazionale non diventerà una resa al cinismo e alla globalizzazione dell’indifferenza”.

L'invito è aperto a tutti

Tutta la cittadinanza e gli amministratori locali sono invitati a partecipare alla marcia, per approfondire il tema e contribuire poi, nel corso dell’anno, a promuovere l’idea che migranti e rifugiati, “non arrivano a mani vuote: portano un carico di coraggio, capacità, energie e aspirazioni, oltre ai tesori delle loro culture native, e in questo modo arricchiscono la vita delle nazioni che li accolgono.”.

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