"Rispettare il diritto alla cura"
A Cornaredo è nato il comitato per i medici di base
Un numeroso e attento pubblico ha partecipato all’assemblea svoltasi nell’ampia sala dell’oratorio di San Pietro all’olmo, convocata per discutere della carenza di Medici di base a Cornaredo.
Comitato per i medici
La presenza della Professoressa Maria Elisa Sartor e del dottor Mario Barlocchi hanno offerto con le loro relazioni interessanti spunti per comprendere tale fenomeno in Lombardia, non tralasciando l’indicazione di elementi di lavoro per il neonato «Comitato di cittadini per i Medici di Base». I lavori sono stati introdotti da Mary Vono, assessore uscente della giunta cornaredese e promotrice dell’iniziativa che ha ribadito «l’importanza dell’articolo 32 della Costituzione Italiana che tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti, mentre la situazione della sanità e dei servizi assistenziali in Lombardia rischia di annullarlo o ridurlo ai minimi assistenziali. Siamo qui per ribadire che le cure ed i servizi sanitari non possono e non devono essere appannaggio di solo coloro che possono mettere mano al portafoglio. E purtroppo le nostre esperienze personali ci dicono il contrario». A seguire il Barlocchi ha fatto un excursus dell’evoluzione dell’assistenza di base in Lombardia, di cui è protagonista da quasi 50 anni, evidenziando il declino della sanità pubblica e le numerose difficoltà che i medici di base vivono in questo periodo, a partire dalla carenza formativa e numerica, dal ridotto e contraddittorio supporto regionale, fino ai costi gestionali.
Diritto alla cura
La prof Sartor, autrice di un corposo libro sulla sanità lombarda, ha evidenziato il percorso di privatizzazione della sanità a scapito di quella pubblica imbrigliata da complesse strutture organizzative che tendono a privilegiare l’attività di operatori privati con crescenti costi per i cittadini. Dopo l’intervento dei cittadini presenti e di rappresentanti di Comitati di altri Comuni, ha concluso i lavori Mary Vono, che continua ad essere molto impegnata sul territorio sugli aspetti istituzionali, fornendo preziose indicazioni in ordine all’attività del costituito comitato al quale hanno dato la loro disponibilità oltre 400 persone. Ha altresì indicato le linee operative precisando che nel nostro Comune tutti i medici di medicina generale tranne uno sono stati sostituiti (per i pediatri siamo invece ben lontani dalla totale sostituzione). Ma il disagio che è stato creato nei mesi scorsi e, di fatto, anche l’impossibilità per molti cittadini delle frazioni di avere un presidio territoriale sanitario di vera prossimità, è sotto i nostri occhi. Anziani ad esempio costretti a dipendere da figli, nipoti, conoscenti per raggiungere l’ambulatorio del proprio medico di base. Il neo-costituito comitato entrerà in rete con altri comitati presenti nei Comuni limitrofi. In particolare aderendo al Coordinamento Lombardo per il diritto alla salute. Faremo circolare un vademecum con pratiche indicazioni per chiedere ed ottenere il rispetto del diritto alla cura. Esempio se viene spostata una visita fissata da tempo o non si viene presi in carico per la riabilitazione dopo un intervento, se si viene dimessi dal pronto soccorso quando si è ancora doloranti, se non ci sono disponibilità per visite ed esami e nel rispetto delle classi di priorità indicate in ricetta perché ad esempio “le agende sono chiuse”. Predisporremo dei contatti con i cittadini che si troveranno in tali condizioni ma sin d’ora li invitiamo a scrivere agli uffici dell’ASST (Azienda Socio Sanitaria Territoriale) e in particolare: all’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) urp@asst-rhodense.it; all’UPT (Ufficio di Pubblica Tutela) upt@asst-rhodense.it; spiegando nel testo quanto è accaduto e chiedendo che intervengano per far rispettare i cosiddetti Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) scrivendo: “Chiedo, come previsto dalle deliberazioni regionali (DGR 7766/2018, DGR 1046/2018, DGR 1865/2019 e DGR 2672/2019), che venga individuata una struttura in grado di offrire la prestazione entro i tempi indicati nell’ambito territoriale dell’ATS di competenza o, qualora non doveste trovare disponibilità entro la classe di priorità indicata in ricetta, che garantiate la prestazione in regime di solvenza, come previsto dal D.lgs. 124/1998, con il pagamento unicamente del ticket.” Nel caso il problema non trovasse soluzione, occorrerà scrivere via e-mail anche al Difensore Civico Regionale, chiedendogli di intervenire.