Quasi 15mila chilometri percorsi fino a Capo Nord: ora il Motovikingo ha fatto rientro a casa
14.650 chilometri percorsi in 71 giorni e 23 Stati attraversati: sono i numeri da capogiro dell’epico viaggio in giro per l’Europa del Motovikingo, al secolo Andrea Ferrari, di Busto Garolfo, che con sacrifici e tanta buona lena è riuscito a realizzare uno dei suoi sogni più grandi, arrivare fino a Capo Nord in sella alla sua moto
14.650 chilometri percorsi in 71 giorni e 23 Stati attraversati: sono i numeri da capogiro dell’epico viaggio in giro per l’Europa del Motovikingo, al secolo Andrea Ferrari, di Busto Garolfo, che con sacrifici e tanta buona lena è riuscito a realizzare uno dei suoi sogni più grandi, arrivare fino a Capo Nord in sella alla sua moto, la sua principale compagna d’avventura.
Le tappe del suo viaggio
Partito da Busto Garolfo, suo paese natale, il 20 luglio, nel pieno della Notte Bianca, il giovane, che per questa sua impresa aveva dovuto licenziarsi, ha attraversato il Vecchio Continente in lungo e in largo, passando per Svizzera, Liechtenstein, Austria, Germania, Francia, Lussemburgo, Belgio, Regno Unito, Paesi Bassi, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Bosnia, Croazia e Slovenia, e toccando come estremi di temperatura i 35 gradi di Londra e i 7 dei fiordi norvegesi. Il tutto munito unicamente dello stretto necessario.
"Questo viaggio mi ha arricchito notevolmente, ho visto posti meravigliosi, tra scrigni incontaminati e aurora boreale"
«Ho creduto fermamente in questo progetto e ne esco decisamente arricchito. Ho visitato posti meravgliosi, come le Lofoten, sono stato immerso nella natura incontaminata, che nel Nord Europa regna incontrastata, ho visto il sole tramontare a mezzanotte per poi sorgere appena tre ore e mezza dopo, mi sono svegliato con le renne fuori dalla tenda, ho assistito a un’aurora boreale e dormito in una legnaia in Lapponia. Ho partecipato e vinto a un motoraduno in Norvegia, sono passato tra i ruderi della guerra jugoslava in Bosnia e sono persino scappato dall’Uragano Boris, che tra Polonia, Ungheria, Romania e Austria ha causato non pochi danni e ha fatto anche qualche vittima. Ho guidato per qualche giorno insieme ad un signore francese in pensione e con lui ho raggiunto Capo Nord, meta ambita da entrambi, e sempre in Norvegia un meccanico del posto mi ha regalato le corna di renna che ho attaccato alla moto; in un bed&breakfast in Estonia ho incontrato un siberiano sulla sessantina che mi ha raccontato la vita estrema nella sua terra e con cui ho intrapreso anche uno scambio culinario».