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Pacco alla camorra, nuovo modello di economia civile nel Milanese da Caserta

Un'iniziativa nata per il supporto alle realtà impegnate nel riutilizzo di beni confiscati o di interesse pubblico non sfruttati

Pacco alla camorra, nuovo modello di economia civile nel Milanese da Caserta
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Il 9 dicembre, il Pacco alla camorra sarà presentato nel Milanese nel comune di Cisliano, alle ore 20 presso Libera Masseria in via Cusago, bene confiscato al clan 'ndranghetista Valle-Lampada ora riutilizzato per fini sociali attraverso una gestione congiunta tra il Comune di Cisliano e l’Associazione Ucapte – Una Casa Anche Per Te, che promuove l’iniziativa assieme all’Associazione Amici Casa della Carità, DescargaLab e Buon Mercato.

Pacco alla camorra, nuovo modello di economia civile nel Milanese da Caserta

C’è un modello di economia civile che viaggia in lungo ed in largo per l’Italia, parlando di resilienza e rigenerazione. È l’iniziativa Facciamo un Pacco alla camorra portata avanti grazie al lavoro di associazioni e cooperative con l’inclusione di persone svantaggiate, con il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie e beni comuni altrimenti lasciati al degrado, coltivando prodotti biologici.

Chi interverrà all'evento

Alla presentazione, parlando di un nuovo welfare sociale che crede nell’economia circolare, oltre l’assistenzialismo dando lavoro e restituendo dignità, interverranno: Monica Forte- presidente Commissione regionale antimafia della Lombardia, Elena Simeti- Ucapte Libera Masseria, Marina Puglia- DescargaLab, Rosi Tallarita dell’ Associazione Vedo Sento Parlo in memoria di Giuseppe Tallarita vittima innocente della mafia siciliana, Paola Perretta, responsabile del primo impianto di trasformazione sul bene confiscato Alberto Varone a Maiano di Sessa Aurunca, Valeria del Piano- direttrice del Consorzio Nco, la giornalista Tina Cioffo per il Comitato don Peppe Diana e Mercedes Nicoletti per Nuove Comunità Organizzate.

Un bel regalo di Natale

Il Pacco alla camorra è un paniere natalizio di prodotti biologici buoni e gustosi, come farina, pasta, vino, caffè, pomodoro, conserve, confetture, olio. Sono 15 le realtà, tra cooperative ed associazioni, che hanno deciso di far parte del Pacco di quest’anno, in una filiera corta di agricoltura sociale che rispetta ogni tipo di risorsa. L’idea è nata 13 anni fa, nel Casertano, dalla mission del Consorzio Nco che ha cominciato trasformando l’acronimo nco, da Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo a Nuova Cooperazione Organizzata. Quest’anno l’iniziativa Facciamo un Pacco alla camorra è ispirata alla donna.

Sulla confezione la figura femminile, disegnata dal fumettista Daniele Bigliardo, storica matita di Dylan Dog, celebra la donna come un ritorno all’energia vitale di un mondo che rinasce e che reclama quei diritti della parità di genere che sono spesso negati o sospesi.

Il Pacco della camorra

Il prodotto è promosso dal Comitato don Peppe Diana, da Libera associazioni e numeri contro le mafie, in partenariato con Cittadinanza l’Aics (Associazione Italiana Cultura e Sport) e con il Fondo assistenza per il personale della Polizia di Stato che si occupa dei più fragili. Anche quest’anno, infatti, a testimonianza della solida collaborazione con la Polizia di Stato, nel Pacco alla camorra è possibile trovare il fumetto del Commissario Mascherpa ideato e sceneggiato da Luca Scornaienchi responsabile del Museo del Fumetto di Cosenza, insieme alla redazione di Poliziamoderna. Il Pacco è acquistabile anche on line mediante Amasud.it, un marketplace che ha come obiettivo quello di aiutare lo sviluppo sostenibile e la crescita delle imprese e dei produttori del Sud Italia.

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