Oltre 1 milione di euro per l’Abbazia
Finalmente sarà installato un impianto di riscaldamento in Abbazia
Più di un milione di euro per i tanto attesi lavori di restauro dell’Abbazia di Morimondo, finanziati con il Pnrr.
Progetti ambiziosi
I dati e l’ammontare delle cifre sono pubblicati in uno dei più importanti documenti che spettano all’Amministrazione comunale, cioè il Dup. Il Documento unico di programmazione, che contiene anche i lavori pubblici strategici previsti da qui al 2026, mette in conto anche gli interventi sul simbolo di Morimondo che saranno possibili grazie a fondi arrivati dal Pnrr. Come ha spiegato il sindaco Marco Marelli:
«la voce più importante è il finanziamento che abbiamo ottenuto da parte del Pnrr di un milione e 152mila euro per interventi sull'abbazia di cui siamo diventati proprietari in passato».
In epoca napoleonica, con la soppressione degli ordini religiosi, la chiesa abbaziale e alcuni edifici annessi passarono allo Stato, mentre la parte del monastero finì nelle mani di un privato cittadino. E così è stato fino al 1980, quando il Comune ha acquistato proprio l’area del monastero. Nel novembre 2021 poi ha ricevuto l’immobile dal Demanio.
Panche riscaldate elettricamente
«Abbiamo partecipato ai bandi e ci saranno questi interventi di sistemazione dell'immobile a fianco dell’abbazia che era abbandonato e che non aveva mai ricevuto una funzione - ha aggiunto Marelli - Grazie a questi fondi decideremo anche con il restauro quale funzione assegnargli. Poi rifaremo anche l'illuminazione esterna della piazza dell'Abbazia e una parte di pavimentazione, che è ora in ciottolato risalente a 30 anni fa. Era stata fatta con la sabbia e quindi continua a smuoversi. Ma la cosa a cui sono particolarmente interessato è il fatto che finalmente mettiamo un impianto di riscaldamento in Abbazia con dei pannelli sotto le panche che funzionano elettricamente, non è che creerà un calore enorme, però la gente che è seduta sarà al caldo e ciò permetterà finalmente di organizzare anche delle iniziative invernali».