Nuova auto per la Croce Azzurra, dono di una madre per il figlio scomparso
Rita Scolari, 85enne parabiaghese protagonista della donazione. Suo figlio Alessandro morto travolto da un cavallo nel 2019
Rita Scolari, 85 anni di Parabiago, dona la nuova autovettura alla Croce Azzurra, un omaggio all'associazione che intende ricordare il figlio Alessandro Ferrario, morto travolto da un cavallo nel 2019.
Le parole di ringraziamento
«Il Consiglio direttivo di Croce Azzurra Associazione volontari Abbiatensi odv e i volontari della sezione di Parabiago, esprimono la più sincera gratitudine alla Sig.a Rita Scolari che in memoria del figlio Alessandro Ferrario ci ha donato una nuova autovettura. La ringraziamo per il prezioso aiuto e sostegno che ci incoraggia a continuare nel nostro obiettivo. Grazie per la grande generosità». Dietro queste parole di ringraziamento si cela la storia che nel 2019 ha gettato tutti nell’incredulità. Una tragedia che nessuno avrebbe voluto ascoltare o raccontare aveva infatti colpito la famiglia di Alessandro Ferrario, 53enne parabiaghese morto in un allevamento di trotto nel padovano, svolgendo il suo lavoro e seguendo quella che fin da giovane era tra le sue passioni: il mondo dei cavalli.
La tragedia
Era pomeriggio di giovedì 11 luglio 2019, intorno alle 16.30, quando il parabiaghese si trovava in un allevamento di trotto di Boara Pisani (Padova), dove era intento a filmare la cavalla mentre questa era al passeggio, al fine di promuoverne la vendita. Tutto, come sempre, stava andando per il meglio: insomma un tranquillo e normale pomeriggio di lavoro. Poi la tragedia che ha sconvolto un’intera città e lascerà un vuoto incolmabile nelle vite della mamma, del fratello, della moglie Laura e della figlia. Mentre Alessandro e la sua collaboratrice stavano filmando la puledra, l’animale - che non aveva mai dato segni di nervosismo - si è imbizzarrito. Dalle testimonianze raccolte dalle Forze dell’ordine nelle ore seguenti la tragedia, infatti, Ferrario sarebbe stato travolto dalla puledra imbizzarrita, che in pochi attimi lo avrebbe colpito con calci. Il parabiaghese aveva colpito la testa ed era quindi caduto a terra. La sua collaboratrice e i presenti avevano subito allertato i soccorsi. Sul posto, dopo che l’animale era stato messo in sicurezza, è infatti giunto un equipaggio in elisoccorso. Purtroppo, nonostante le manovre salvavita e l’attivazione delle procedure di rianimazione, per Alessandro non c’è stato più nulla da fare. Dopo aver eseguito i rilievi di rito, le indagini erano state portate avanti dai Carabinieri di Este. Per chiarire nei dettagli la dinamica del terribile incidente le Forze dell’ordine avevano sequestrato le videocamere con i filmati.
La donazione della madre Rita
E’ di questa settimana la notizia della donazione da parte di mamma Rita, oggi 85enne, alla Croce Azzurra di Abbiategrasso. Una realtà alla quale è stata destinata una vettura la cui utilità da parte del personale sanitario del 118 era stata manifestata già da tempo. Realtà scelta perché, racconta la protagonista di questo bel gesto, «un volontario, che vi opera all’interno, mi aveva spiegato la necessità di rinvigorire la flotta dei mezzi di soccorso». Da lì, continua Rita, «ho pensato che l’operazione, con l’aiuto di altre persone che avrebbero curato la parte burocratica, potesse davvero concretizzarsi». E così è stato: infatti, «mi hanno messo in contatto con la sede parabiaghese della Croce Azzurra, che aveva manifestato il bisogno di dotarsi di un'automobile bianca, in grado di contenere la carrozzella». Dai buoni propositi, si è passati quindi all’azione: «Oggi la macchina, una Suzuki St - Swift, è finalmente in dotazione ai volontari che si spendono per la nostra salute in caso di emergenza». Un gesto che, come dicevamo, porta con sé il significato più profondo: «Inutile dire cosa significhi perdere un figlio, che non si dimentica mai. Si cerca di tirare avanti. E così ho fatto negli ultimi anni. Spesso si pensa “A me queste cose non capiteranno mai, ma purtroppo a me è capitato».
Il ritratto di Alessandro
Il ritratto di Alessandro coincide con quello di «un figlio modello premuroso, amante del video giornalismo e dei cavalli stessi». Una mancanza pesante, confessa la madre. Lui «Mi manca da morire», anche se, facendo mio l’insegnamento di mia madre, è necessario «l’accettazione delle cose che ci succedono è fondamentale, dobbiamo accettare quello che non si può cambiare. Lo penso sempre, gli parlo ma soprattutto racconto le soddisfazioni scolasti che mia nipote, Michela - che frequenta il liceo scientifico Cavalleri e ha la media del 9 - sta regalando a tutti noi. Anche se il vero destinatario dei suoi meriti ottenuti sui banchi di scuola hanno come destinatario proprio il suo papà».
L'amore per i cavalli
Sempre Alessandro, dice, «nutriva un amore per i cavalli. Va detto senza fronzoli: è morto per la sua passione. Amava documentare le giornate a cavallo. Un giorno ha detto che avrebbe voluto realizzare un ulteriore, quarto, servizio, dopo quelli che già aveva portato a termine. Il quarto servizio si è però trasformato in disgrazia. Spero solo che da lassù possa vedere i successi di sua figlia, sulla quale continuerà sicuramente a vegliare».