"Niente spazio per la festa di fine Ramadan"
E' arrivata la decisione del Comune dopo l'ultimatum dato dal Tar; è polemica
"Niente spazio per la festa di fine Ramadan": la decisione del sindaco di Turbigo.
"Niente spazio per la festa di fine Ramadan"
Il sindaco di Turbigo Fabrizio Allevi ha annunciato la sua decisione: "Niente spazio per la festa di fine Ramadan per i musulmani". La voce del Comune era attesa da tempo, da quando l'associazione ""Moschea Essa" aveva fatto richiesta all'Amministrazione comunale di uno spazio dove poter festeggiare la festa di fine Ramadan, richiesta presentata il 26 febbraio 2024 ma da allora dal Comune non si era più sentito nessuno. La vicenda era così finita in Tribunale con il Tar che aveva deciso come il Comune avrebbe dovuto esprimersi entro le 14 di oggi, venerdì 5 aprile 2024. E quello del sindaco turbighese è stato un no: "In municipio, in questo periodo, siamo stati molto presi e chiediamo venia - afferma Allevi - Gli unici luoghi possibili per questo evento sono il pratone della Giobia, vicino alle scuole medie, e Piazza Madonna della Luna, in centro: per il primo luogo non sappiamo quante persone sono attese, non avremmo abbastanza agenti e volontari della Protezione civile da impiegare per presidiare la zona, nel secondo c'è il mercato rionale. Le due aree, quindi, non possono essere concesse".
La vicenda
Per le persone di fede musulmana la speranza era tanta: "Questa festa si chiama Id- Al Fitr: consiste in un momento di preghiera e, per farlo, abbiamo bisogno di uno spazio pubblico (all’aperto o al chiuso non importa) per condividere questo momento con tutti i nostri fedeli - afferma Zahid Naveed, presidente della comunità musulmana a Turbigo - Penso che noi e i nostri figli abbiamo diritto a festeggiare: siamo sempre al fianco dei nostri fratelli italiani e alle loro tradizioni, ci piacerebbe condividere anche le nostre". La vicenda era arrivata al Tar, così come ricorda l'avvocato Luca Bauccio, che si augurava come vi fosse la "volontà di andare incontro alle esigenze dei musulmani di Turbigo, senza distinzioni religiose".
Il sostegno ad Allevi
Sostegno alla decisione del sindaco è arrivato dall'onorevole di Fratelli d'Italia e vicepresidente della Commissione Affari costituzionali della Camera e membro della Commissione sicurezza delle periferie in Italia Riccardo De Corato che ha affermato: "Ha fatto bene Allevi a non autorizzare la celebrazione della fine Ramadan perché in primis non è in possesso di un adeguato organico comunale che garantirebbe un’adeguata sicurezza e poi non è stato comunicato, da coloro che hanno fatto richiesta, il numero preciso dei partecipanti. Se fosse avvenuto il contrario, quindi il sindaco avesse concesso l’autorizzazione, sarebbe stato un gesto imprudente e pericoloso che avrebbe comportato dei disagi ai cittadini turbighesi".
Nei giorni scorsi così si era espressa l’eurodeputata della Lega Isabella Tovaglieri: "I fedeli musulmani si mettano in regola e poi chiedano spazi, senza reciprocità è problematico rispondere alle richieste avanzate dalle comunità islamiche. Le crescenti richieste di spazi per questa ricorrenza islamica mettono sempre più in difficoltà le nostre amministrazioni civiche. Il diritto alla preghiera è costituzionalmente garantito a tutte le minoranze religiose, ma in mancanza di un’intesa che regoli i rapporti tra la comunità musulmana e lo Stato italiano, che ricalchi le intese esistenti con altre confessioni religiose, i sindaci sono lasciati soli nel dover decidere se accogliere o meno queste richieste, che spesso preoccupano la cittadinanza e possono comportare anche misure organizzative e di ordine pubblico, non sempre facilmente gestibili da parte dei piccoli comuni".