Polemica

Niente Commissione antimafia, la Carovana contesta il Comune

Critiche all'Amministrazione di Abbiategrasso. "Gravi carenze nel contrasto alla criminalità organizzata"

Niente Commissione antimafia, la Carovana contesta il Comune
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La decisione dell'Amministrazione di Abbiategrasso di dire "no" alla creazione di una Commissione antimafia ha provocato la dura reazione della Carovana Antimafia dell'Ovest Milano: "Scelta sbagliata, Nessun comune è immune alla 'Ndrangheta"

Il "no" alla Commissione antimafia

La decisione dell'Amministrazione comunale di Abbiategrasso di respingere la proposta del Movimento 5 Stelle per istituite una Commissione antimafia abbiatense non è passata inosservata. Come pure le motivazioni dietro il "no" alla mozione del consigliere pentastellato Maurizio Denari, perché la maggioranza ha valutato fosse “difficoltoso implementare una Commissione ad hoc a quegli
strumenti di cui una macchina comunale è già dotata”.

Scelta e spiegazione che la Carovana Antimafia ha criticato aspramente

"I membri della nostra associazione, che ha il cuore pulsante proprio ad Abbiategrasso, non hanno finora avuto modo di veder utilizzare quegli strumenti tanto decantati dalla Giunta. Appare anzi evidente che vi siano gravi carenze nel contrasto alla criminalità organizzata. Potremmo citare il doppio evento con Vincenzo “Niko” Pandetta e Filippo Zuccaro “Andrea Zeta”
organizzato dal “Pub Las Vegas” al Teatro Fiera (di proprietà comunale) nel 2020. Potremmo citare l’operazione “Quadrato 2” che ha certificato la presenza della ‘Ndrangheta tra Calvignasco, Bubbiano, Vermezzo con Zelo, Gudo Visconti. Dove la mafia si insedia, non fa rumore e intreccia rapporti con imprenditori e politici, come ricordato a Lonate Pozzolo dalla magistrata Dolci
durante l’incontro pubblico di giovedì 16 settembre. Potremmo citare un incontro nel 2019 tra 5 persone a un tavolo esterno di un locale ad Abbiategrasso, che per gli inquirenti serve a organizzare un traffico di stupefacenti dalla Lombardia alla Sardegna. Tre sono presenti per conto di Giovanni Giorgi, ritenuto “capo promotore con il compito di promuovere, dirigere, organizzare e finanziare” un’associazione di narcotrafficanti che, secondo i pm, vanta contatti con fornitori di droga in Romania e Spagna.
Potremmo citare l’operazione “Royale”, che ha portato allo smantellamento di un traffico di droga sull’asse Italia-Spagna: un indagato, in un box di via Carlo Porta ad Abbiategrasso, ha nascosto otto chili di eroina. Potremmo andare avanti, ma ci fermiamo qui nel ribadire che noi abbiamo deciso di schierarci nella fazione della legalità. E voi, da che parte volete stare? È tempo che l’Amministrazione Nai decida".

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