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Muscio Selvaggio "contro" le donne disabili: una lettera per denunciare quanto detto

Il Cantante Fedez insieme ad un ospite durante il suo programma fece diverse affermazioni che fecero subito discutere

Muscio Selvaggio "contro" le donne disabili: una lettera per denunciare quanto detto
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Dopo le dichiarazioni che hanno fatto molto discutere sulle donne disabili durante il podcast di Fedez, Muschio Selvaggio, è arrivato il commento di Silvia Lisena.

Donne disabili e sesso: la lettera contro Muschio Selvaggio

La vicenda nasce durante la trasmissione «Muschio Selvaggio» che lo stesso Fedez conduce. Suo ospite Emanuel Stoica, ragazzo malato di Sma che sui propri social racconta «a modo suo» la disabilità. Nel corso della puntata, ospite e conduttore si soffermano sul tema del sesso per le persone diversamente abili, tema spesso considerato tabù. Nel farlo, però, la discussione fra i due uomini sfocia in battute quanto meno discutibili. Le frasi di Fedez e Emanuel non hanno lasciato indifferente, fra le altre, Silvia Lisena, consigliere comunale di Cornardo, insegnante, scrittrice e attivista per i diritti delle donne disabili. La cornaredese ha infatti diffuso e condiviso la lettera scritta dalla mamma e attivista, anch’essa con una disabilità motoria, Sonia Veres sul proprio blog «Qui non è Marte».

Lettera che attualmente ha quasi 700 firmatari (tra cui giornalisti, campioni paralimpici e Patrick Zaki),   è stata oggetto di un post da parte della viceministra Teresa Bellanova e dell'on. Lisa Noja.

La lettera di Lisena e Veres

"Buongiorno, la presente lettera viene pubblicata in risposta alla puntata “104” della trasmissione "Muschio Selvaggio” dello scorso 14 Novembre; oggi 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne, ci sembra la giornata giusta per ribattere alle gravi affermazioni che sono state fatte nella puntata. All’episodio “104” hanno preso parte Fedez, conduttore e padrone di casa, Luis Sal, co-conduttore e spalla del primo e, come ospite, Emanuel Stoica, Tiktoker molto seguito che usa una carrozzina elettrica. Vogliamo soffermarci sul linguaggio violento usato contro le donne disabili e alcune gravi inesattezze riferite ai sussidi economici in ambito di disabilità. Intorno al minuto 46, Emanuel fa una serie di considerazioni sulla proposta di legge sull'assistenza sessuale (Legislatura 17ª - Disegno di legge n. 1442) e Fedez si lascia andare ad una esternazione morbosa: «parlavamo di disabili donne che vogliono essere scopate!» Risate in studio. Emanuel risponde a mo' di battuta «almeno non dice "stai ferma"», facendo riferimento al fatto che una donna con disabilità motoria si muoverebbe poco e non potrebbe eventualmente sottrarsi a un rapporto sessuale. Altre risate. Interviene Luis chiedendo dove sia il limite nello scherzare su tali questioni. Emanuel e Fedez concordano sul fatto che «è Emanuel il limite», presumibilmente nel senso che, se lo dice lui, questo tipo di affermazioni si possono fare.
Noi ribattiamo che il "limite" non è una singola persona disabile, non è che se quella ti autorizza allora puoi denigrare una categoria di persone. Ma soprattutto le donne disabili NON vogliono "farsi scopare", al massimo scopano. Alimentare lo stereotipo che la sessualità delle donne disabili sia “cosa d'altro mondo” è gravissimo. Una battuta del genere funziona solo se si sposa lo stereotipo secondo cui le donne disabili non avrebbero una vita sessuale attiva e corrisposta. Infine, scherzare sul sesso non consensuale, in una società in cui le persone disabili sono per statistica maggiormente vittime di abusi sessuali, rientra in quella "cultura dello stupro" che moltissime realtà lavorano con fatica per contrastare.
Passiamo alla parte sui sussidi economici. Intorno al minuto 5, Emanuel afferma che “una persona disabile ha più vantaggi rispetto al 80% degli italiani”, assunzione pericolosa e fuorviante perché dà l'idea che la persona disabile sia privilegiata quando, invece, non lo è; al minuto 19 aggiunge “quando tu, prendi piu’ di 1000 euro al mese chi ti dà voglia di trovare un posto di lavoro?”. Vogliamo assolutamente rimarcare che la pensione di invalidità e l'indennità di accompagnamento aiutano a malapena una persona disabile a coprire i costi extra legati alla disabilità. Ci sono ad esempio ausili extra che non sono da nomenclatore, riparazioni degli stessi e/o di carrozzine, medicinali specifici, automobili attrezzate, case accessibili e/o adattate ecc ecc. Qualora poi la persona non sia autosufficiente dovrà pagarsi l'assistenza necessaria. Parliamo di un costo di circa 5000 euro mensili per una persona che ha bisogno di assistenza continuativa (con più assistenti che si suddividono il lavoro). Ci sono dei fondi specifici per l'assistenza (contributi "Vita Indipendente") ma variano da regione a regione e non sono assolutamente sufficienti. Quindi le persone disabili che non abbiano moltissime disponibilità economiche sono costrette a farsi assistere dai propri cari, senza avere scelta. Trovare un lavoro da persona disabile è difficilissimo a causa della discriminazione. Non è assolutamente questione di "stare a casa per prendere la pensione". Diamo qualche altro dato per l’anno 2022 (fonte INPS): la pensione di invalidità (per 13 mensilità), in presenza di redditi personali inferiori a 17.050,42 €, comporta un assegno di 291,98€ 8.590,27 € o cumulati con quelli del coniuge inferiori a 14.675,70 €, è previsto un aumento fino ad un max di 660,79 € (quindi l'aumento c'è solo in alcuni casi specifici, cioè in situazioni di assoluta povertà) L’indennità di accompagnamento (12 mensilità) è di 525,17 € e viene contribuita senza alcun limite di reddito né personale né coniugale Quello che sostiene Emanuel ci preoccupa e non poco: sono tantissime le famiglie in difficoltà, i sussidi economici per la disabilità in Italia sono tra i più bassi d'Europa, la soglia di povertà, per le famiglie con persone disabili, si abbassa rispetto alla media delle famiglie italiane, inoltre molte persone disabili non riescono ad uscire dal proprio nucleo familiare se non supportati dalla famiglia d'origine (leggasi, molto benestanti). La legge "Dopo di noi", nata per affrontare la questione, è molto problematica già dal nome (visto che si dà per scontato che le persone disabili possano vivere in modo indipendente solo dopo la morte dei loro familiari) oltre ad avere moltissime lacune. Chiediamo cortesemente che "Muschio Selvaggio" , Emanuel e le persone coinvolte prendano posizione e correggano le informazioni sbagliate e soprattutto si assumano la responsabilità delle battute infelici, lo devono alla comunità disabile e a tutte le donne, ma anche a quegli uomini che si dissociano da un linguaggio abilista e sessista".

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