Morì dopo la caduta dalle scale: quattro assoluzioni
Sono state assolte la coordinatrice della Rsd di Arconate e 3 operatrici che erano andate a processo dopo la morte di un residente caduto dalle scale.
Morì dopo la caduta dalle scale un disabile ospite della residenza sanitaria per disabili Progetto Diamante di Arconate: ora la coordinatrice Gabriella Calloni e tre operatrici sono state assolte con formula piena.
L'assoluzione della coordinatrice e delle tre operatrici
Tutte assolte con formula piena. E’ stata questa la decisione del Tribunale di Busto Arsizio, resa nota nella mattina di ieri, mercoledì 26 maggio 2021, al termine del processo iniziato tre anni fa a seguito di un incidente mortale di un residente del Progetto Diamante di Fondazione Mantovani, ad Arconate, avvenuta nel 2015. Dopo quel tragico fatto, la Procura decise infatti il rinvio a giudizio, con l’accusa di omicidio colposo, della coordinatrice Gabriella Calloni insieme alle tre operatrici in servizio in quel giorno. Oggi la parola fine: il giudice Ferrazzi del Tribunale di Busto Arsizio ha assolto con formula piena tutte le imputate, a partire dalla coordinatrice Calloni difesa dagli avvocati Poretti e Passalacqua - per “non aver commesso il fatto”.
Il commento dei legali
Hanno dichiarato Poretti e Passalacqua:
"L'assoluzione con formula piena dimostra quello che da sempre siamo andati sostenendo: ossia che si trattò, purtroppo, di una tragica fatalità. Fin dall'inizio, infatti dichiarammo che avremmo atteso con fiducia i giusti controlli e le dovute verifiche da parte della Magistratura. Oggi ci troviamo qui a ribadire attraverso la sentenza di un Tribunale della Repubblica Italiana che in quel drammatico giorno, non fu compiuto alcun errore, nè ci fu alcuna distrazione, da parte degli operatori".
La parla alla Fondazione Mantovani
In merito ha dichiarato il presidente di Fondazione Mantovani Paolo Grazioli:
"Siamo lieti della decisione odierna che conferma la bontà e la qualità del servizio da sempre erogato, anche in contesti delicati e caratterizzati da situazioni di particolare fragilità come quello da noi offerto ad Arconate. Desidero per questo rinnovare soprattutto oggi la mia gratitudine e riconoscenza alla Coordinatrice e ai suoi collaboratori che hanno proseguito con la consueta dedizione e professionalità il loro lavoro in questi anni, nonostante la preoccupazione di un procedimento certamente complesso e difficile. Peraltro neanche la famiglia della persona deceduta aveva ritenuto di costituirsi parte civile, a conferma della serietà e collaborazione da sempre instaurata e perseguita. Resta certamente la sofferenza per la perdita di un nostro ospite, il cui ricordo rimane sempre vivo in noi. Possiamo dunque ritornare a quello stile di sobrietà che fin dall’inizio abbiamo voluto onorare, nel ricordo affettuoso del nostro amico e nel rispetto del dolore della sua famiglia".