Medici di base, liste d'attesa, case di comunità e digitalizzazione: se n'è parlato a Vittuone
In Villa Resta Mari a Vittuone si è tenuto un convegno organizzato da Assodirbank sulla nuova riforma sanitaria in Lombardia.
Si è svolto stamattina, venerdì 16 giugno 2023, il convegno in Villa Resta Mari a Vittuone organizzato dall'associazione Assodirbank, con il patrocinio del Comune di Vittuone, e che aveva come tema il nuovo sistema sanitario in Lombardia.
Un convegno sul nuovo sistema sanitario in Lombardia: il bilancio
Relatori del convegno sono stati l'ex sindaco di Turbigo, oggi consigliere regionale, Christian Garavaglia, e il consigliere regionale Emanuele Monti. Moderatore Roberto Garagiola, consigliere Assodirbank. A fare gli onori di casa il sindaco di Vittuone, Laura Bonfadini, anticipata dal presidente di Assodirbank, Gianfranco Cavenaghi. Presenti tra il pubblico molti amministratori dei comuni del Magentino e Castanese.
Ad aprire il convegno Garavaglia, che ha fatto il punto sulla sanità legata al bilancio regionale:
"Tra gli ultimi atti, in Commissione abbiamo approvato il Piano Regionale di Sviluppo Sostenibile, che andrà in aula martedì 20 giugno. E' un documento che si basa su 7 pilastri: Lombardia connessa, Lombardia al servizio dei cittadini, Lombardia terra di conoscenza, Lombardia impresa e lavoro, Lombardia green, lombardia protagonista e Lombardia Ente di governo. Fondamentale sarà il tema del sistema sociosanitario a casa del cittadino. Nel 2021, ben l'80% del bilancio regionale è stato speso per questa tematica. Le risorse correnti del Fondo Sanitario Regionale disponibili per il 2023 sono pari a 20.741,4 milioni di euro, di cui 449,16 milioni per il finanziamento ad Enti del sistema regionale e 20.292,24 milioni per gli Enti del sistema sociosanitario".
"Riduzione delle liste d'attesa"
Garavaglia ha poi continuato sottolineando gli obiettivi che si è data Regione Lombardia:
"Abbiamo due grandi obiettivi: il mantenimento e il miglioramento dei settori di eccellenza e la riduzione delle liste di attesa. Come Regione, nel 2023, abbiamo destinato tante risorse per cercare di migliorare questo aspetto. L'obiettivo è quello di incrementare le prestazioni erogate del 10% e il trend rispetto al 2019 dimostra che stiamo andando nella giusta direzione; il miglioramento c'è. Sono principalmente due gli aspetti critici: le visite dermatologiche e quelle oculistiche".
Regione si pone dunque di continuare a migliorare il servizio interagendo con le Ats, assegnando risorse e procedendo poi con il monitoraggio.
L'importante tema della digitalizzazione
Fondamentale sarà il tema della digitalizzazione, vista anche come un modo per velocizzare e per decrementare quindi le liste di attesa. Ha continuato Garavaglia:
"Si vuole creare un Cup unico proprio per avere maggiore attenzione nella gestione delle prenotazioni e diminuire così le liste di attesa; uno strumento che dovrebbe entrare in funzione a dicembre 2023, quindi i benefici li vedremo il prossimo anno. Inoltre la Lombardia è stata scelta come Regione capofila per la cosiddetta "Telemedicina", la casa come luogo di cura".
In tal senso si legge in una nota di Regione:
"L'investimento "Casa come primo luogo di cura" prevede il potenziamento delle prestazioni rese in assistenza domiciliare, l’attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali (COT), una in ogni distretto, cui affidare il coordinamento dei servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari e sociali, e il finanziamento di progetti di telemedicina proposti dalle Regioni che promuovano diverse funzionalità (tele-assistenza, tele-consulto, tele-monitoraggio e tele-refertazione) lungo l’intero percorso di prevenzione e cura".
La mancanza di strumenti tecnologici per i medici di base è stata poi sottolineata da Emanuele Monti:
"Lunedì 19 giugno in Giunta regionale delibereremo i criteri attuativi per il bando di gara volto all'acquisto degli strumenti; ciò significa che stiamo lavorando per la digitalizzazione. In questo modo, per esempio, ci saranno tutte le cartelle cliniche digitalizzate in tutti gli ospedali lombardi".
Le case di comunità
Nel miglioramento del servizio sociosanitario rientra anche il Pnrr. Ha sottolineato il consigliere regionale Garavaglia:
"Il contesto sociale è cambiato perché le aspettatove di vita sono migliorate; ci sono maggiori richieste di visite specialistiche e quindi c'è pressione sui tempi di attesa e sui posti in ospedale. Cosa fare quindi? Il sistema sanitario lombardo potenzia le strutture territoriali e di prossimità proprio per avvicinare la sanità ai cittadini. Tra le altre cose, occorre ridurre i ricoveri "inappropriati" per rafforzare il sistema ospedaliero, spostando a livello territoriale le prestazioni meno complesse. Per questo si punta a creare case di comunità, ospedali di comunità, centrali operative territoriali e a realizzare gli ambulatori sociosanitari territoriali con la collaborazione dei Comuni. Tutto ciò consentirà di decongestionare gli accessi in Pronto soccorso".
La mancanza di medici di base
A parlare del problema della mancanza di medici di base è stato il consigliere regionale Monti:
"Purtroppo abbiamo una normativa vetusta, che risale al 1978, che non è cambiata, mentre è cambiata la società. Se teniamo conto che ogni dottore di famiglia può avere 1.200 pazienti, in Lombardia mancano mille medici di base. Purtroppo nel 2008/2009 si è tagliato proprio su questa categoria. Se ne andavano in pensione 100, 30 ne venivano formati. Successivamente, dal 2016, si è adeguato il numero tra i medici che andavano in pensione e le borse di studio. Purtroppo però i risultati non si sono visti subito e il Covid ha acuito il problema. Altra problematica è che il 60% del tempo dei medici di base è dedicato ad attività amministrative e a quelle burocratiche. Le sfide sanitarie sono enormi e servirebbe una riforma sanitaria nazionale. A conclusione posso dire che servirebbe meno burocrazia e un po' più di velocità".