Matteo Reale confermato presidente di Cna Milano
Milano è da sempre il punto nevralgico dell'economia lombarda e, con la sua provincia, forma una vasta area urbana e industriale

All'interno delle celebrazioni per il 60º anniversario di CNA Milano, si è svolto il rinnovo quadriennale delle cariche associative. Matteo Reale è stato riconfermato Presidente di CNA Milano per i prossimi quattro anni.
Matteo Reale confermato presidente di Cna Milano
L'attuale presidente è al suo secondo mandato e sarà affiancato dalla direttrice Laura Buscarini e dalla Presidenza, composta da Elena Fagnani, Massimo Pagani e Nicoletta Fasani.
Professionista con una solida esperienza nella consulenza di direzione, Reale, che rimarrà alla guida di CNA Milano fino al 2029, è anche presidente di Ecipa, la società di formazione di CNA Lombardia. Fondatore di una onlus impegnata nella lotta contro il cambiamento climatico, si è specializzato in progetti di sviluppo aziendale e trasformazione digitale e sostenibile, e ha lavorato per molti anni in PMI nei settori tecnologico, comunicazione e sostenibilità.



Le parole di Matteo Reale
"Sono molto grato ai soci di CNA Milano per avermi riconfermato come Presidente per il prossimo mandato quadriennale", spiega Matteo Reale, Presidente di CNA Milano. "Il nostro territorio è un'area vivace e ricca di opportunità per le piccole imprese, gli artigiani, i professionisti, che oggi però rischiano di pagare i riflessi delle crisi internazionali. Saremo al loro fianco come partner di sviluppo: con servizi tradizionali, servizi per l'innovazione, accompagnamento per creare network, bandi, formazione. Le piccole imprese devono fare rete: cooperare, aggregarsi, contare. Il nostro obiettivo per il prossimo mandato è aiutarle a sfruttare le leve competitive della sostenibilità, del digitale, della creazione di relazioni ancora più strette con clienti e territorio. Per questo riteniamo che la Città Metropolitana di Milano sia vitale e che sia da riformare, nella direzione di un hub con migliori funzioni e maggiori risorse. Nel prossimo quadriennio, inoltre, avvieremo una più stretta sinergia con la CNA di Bergamo, in un’ottica di collaborazione su rappresentanza e servizi in un territorio ancora più vasto".
Oltre all’elezione di Matteo Reale come presidente di CNA Milano, sono stati eletti anche i 10 responsabili verticali di mestiere, 2 Presidenti relativi ai raggruppamenti Cinema Audiovisivo e Professioni, e un Presidente dei Pensionati. Il tutto si è svolto nella sede di Copernico Milano Centrale, dove CNA Milano ha organizzato l'evento “60 anni di giovane impresa”, in cui, oltre al rinnovo delle cariche associative, si sono svolte tavole rotonde con imprenditori e rappresentanti politici, premi speciali per figure storiche dell'associazione e la presentazione della ricerca “Trasformazione delle imprese in un mercato poco prevedibile” realizzata da CambiarParadigma.net.
Le imprese della provincia di Milano
Milano è da sempre il punto nevralgico dell'economia lombarda e, con la sua provincia, forma una vasta area urbana e industriale, cuore pulsante dello sviluppo della Regione. L'area conta 134 Comuni e oltre 3.240.000 abitanti. Inoltre, le imprese attive al 31 gennaio 2025 in provincia di Milano sono 313.154: i settori più presenti sono il commercio all'ingrosso e al dettaglio, la riparazione di autoveicoli e motocicli, che pesano per il 21,4%, seguiti dai settori delle costruzioni (14,2%), dalle attività professionali, scientifiche e tecniche (11%) e dalle attività immobiliari (10%).
Per dare qualche numero relativo agli associati di CNA Milano, questi pesano sull'intero movimento lombardo il 10,76%. Esistono poi delle categorie in cui Milano gioca un ulteriore ruolo da protagonista: come per esempio con CNA Fita, la categoria con la percentuale più alta di rappresentatività a Milano (27%), principalmente grazie al settore dei taxi (86%). Altre categorie sono molto impattanti, tanto che CNA Benessere e Sanità rappresenta il 13%, trainata dagli odontotecnici con il 22%, mentre CNA Comunicazione e Terziario Avanzato mostra un'alta percentuale (14%), con un forte contributo da comunicazione e stampa che tocca il 21%.