Taglio del nastro

Marco Cavallo all’ingresso del Cps: inaugurato il murale inclusivo

Nel corso della terza edizione di Sem minga matt, evento dedicato alla sensibilizzazione sulla salute mentale attraverso musica, arte, laboratori e momenti di condivisione.

Marco Cavallo all’ingresso del Cps: inaugurato il murale inclusivo

La terza edizione di Sem minga matt si è tenuta domenica 5 ottobre al Centro psico sociale di via Ronchi a Legnano.

Inaugurato il murale inclusivo al Cps di Legnano

È stata una giornata-evento dedicata alla sensibilizzazione sulla salute mentale attraverso musica, arte, laboratori e momenti di condivisione, in concomitanza con la Giornata mondiale della salute mentale del prossimo 10 ottobre, che ha visto l’inaugurazione di un murale all’ingresso della struttura. Nel primo pomeriggio, Maria Grazia Pisoni, educatrice professionale, referente per la Asst Ovest Milanese del progetto sul tema dell’inclusione sociale e del protagonismo degli utenti in salute mentale al Centro diurno/Cps ha aperto l’evento raccontando le iniziative della struttura, l’importanza dell’informazione e dell’inclusione sociale.

Bianconi: “Inclusione, comunità e benessere”

Giorgio Bianconi, direttore del Dipartimento Salute mentale e Dipendenze dell’Asst Ovest Milanese e della Struttura complessa Psichiatria di Legnano, è intervenuto portando i saluti dalla Direzione generale e Socio-Sanitaria dell’Asst Ovest Milanese, che ha molto sostenuto questo momento. Ha sottolineato quanto sia importante tenere presenti tre concetti che si potrebbero unire in un filo rosso: l’inclusione, intesa come il diritto di stare insieme con le stesse potenzialità; la comunità, che deve proteggere e sostenere questo processo; e il benessere, non solo sanitario ma sociale, “che dobbiamo garantirci a vicenda per creare il capitale sociale necessario al funzionamento di un’inclusione reale”.

Radice: “Segnale forte di una comunità che si mette in gioco”

Il sindaco di Legnano Lorenzo Radice ha dichiarato:

“Le parole del dottor Bianconi sono bellissime, e noi abbiamo il dovere e il compito di trasformarle in realtà. Sono grato per il lavoro che state facendo e la presenza di tante associazioni dimostra l’importanza di una rete che si sta aprendo e portando avanti uno scambio inclusivo che produce comunità. I tre punti uniscono le istituzioni e i cittadini. Questi eventi, organizzati negli ultimi anni, non sono una festa, ma un segnale forte di una comunità che vuole muoversi e mettersi in gioco con la città, attraverso momenti formativi”.

Albertalli: “Il nostro obiettivo è creare un ponte tra i nostri ospedali”

Il presidente della Fondazione degli ospedali Norberto Albertalli ha sottolineato:

“Come associazione, il nostro Dna è quello di creare un ponte tra i nostri ospedali, comprensivi di tutto, e la comunità. Questo tipo di iniziative fa parte della nostra missione che sosterremo sempre”.

Questi sono i temi che condivide anche l’associazione Il Sole nel cuore, capofila dell’evento.

Albasi: “Il nostro Marco Cavallo ha raccolto sogni e desideri”

Daniela Albasi, educatrice professionale del Centro diurno, ha spiegato l’idea del murale:

“Durante lo scorso anno, il nostro Marco Cavallo (una statua di cartapesta alta quattro metri realizzata nel 1973 nel laboratorio artistico dell’ospedale psichiatrico di Trieste e da allora simbolo della libertà e dei diritti riconquistati dalle persone con malattie psichiatriche grazie alla Legge Basaglia, ndr) ha raccolto pensieri, sogni e desideri, e ci siamo chiesti cosa farne. È nata così l’idea di costruire un murale e un video. Per realizzare questo lavoro siamo stati supportati dall’architetto Giuliano Lovati, che ci ha insegnato un concetto importante: per realizzare opere belle occorrono tecnici e professionisti capaci, ma esiste anche un’architettura partecipata, perché le persone che vivono quegli spazi possono impegnarsi per renderli belli”.

Lovati: “Ora l’ingresso è all’altezza di quanto offerto dal Cps”

Lovati ha aggiunto:

“Chi usufruisce dell’architettura deve partecipare al progetto e alla costruzione. Non è così difficile cambiare uno spazio, e abbiamo dimostrato con il murale che si possono realizzare cose belle senza interventi incredibili. Io sono stato paziente qui e sono rimasto colpito dalle diverse iniziative, ma lo spazio di ingresso non era all’altezza, perché è come l’abito che una persona indossa per presentarsi. Da qui è nata l’idea del murale”.

Rimoldi: “Il ‘fareassieme” di Flavio Mauri ci ha portato qui oggi”

Grazia Rimoldi, presidente di Aiutiamoli e volontaria di Pari e Dispari, ha concluso:

“Voglio ricordare una persona che è stata una pietra angolare nel mondo associativo, Flavio Mauri, scomparso l’anno scorso e primo presidente di Afamp, la prima realtà di cittadinanza attiva legata alla salute mentale e grande sostenitore del ‘fareassieme’. Questo è stato lo spirito che ci ha portato oggi qui: ‘fareassieme’ significa tessere legami con centri diurni, cooperative sociali, enti locali, che moltiplicano le energie, le idee e le visioni. Un messaggio di accoglienza, un invito a sentirsi parte”.

Un pomeriggio in musica tra dj set e jam session

Chiara Mantegazza, educatrice professionale del Centro diurno, ha presentato la seconda parte del pomeriggio all’insegna della musica. Il tutto è stato possibile grazie alla collaborazione con dj Max Bandera, Paletta e da Stranamente normali Paolo Ronchetti e Jama Trio. È stata organizzata per il secondo anno un jam sessione che ha visto il coinvolgimento di musicisti professionisti, operatori, cittadini e persone afferenti al servizio, nel vero spirito dell’inclusione.