La festa

Magenta festeggia i 97 anni di don Fausto Giacobbe

Il parroco emerito è stato festeggiato dai fedeli magentini, quest'anno taglierà il traguardo dei 74 anni di sacerdozio

Magenta festeggia i 97 anni di don Fausto Giacobbe
Pubblicato:

La carta d’identità segna 97 anni, di cui 74 passati da sacerdote quando all’età di soli 23 il cardinale Ildefonso Schuster lo nominò ufficialmente prete. Ma a dispetto della longeva età don Fausto Giacobbe, originario di San Vittore Olona, dimostra ancora grande lucidità ed una vera e propria memoria di ferro.

Magenta festeggia i 97 anni di don Fausto Giacobbe

Il parroco emerito di Magenta ha aperto i cassetti della sua memoria storica nel corso di un bel momento di festa a sorpresa che alcuni fedeli gli hanno regalato nel pomeriggio di martedì 19 marzo e di fronte ad una bella torta sulla quale campeggiava una candelina si è lasciato andare al suo racconto. La partenza è ovviamente scontata. Da un osservatore così longevo come lui, arrivato in città nel lontano 1989 e rimasto qui fino ad oggi anche dopo il raggiungimento della pensione nel 2005, la domanda è facile: com’è cambiata Magenta in questi 35 anni?

«Io posso parlare attraverso lo sguardo della fede - spiega don Fausto - Quando sono arrivato abbiamo sottoposto un sondaggio ai cittadini dal quale risultava che il 41% dei magentini frequentava la messa. Un risultato che il cardinal Martini aveva commentato così: “Il centro della fede ormai è qui, non più in Brianza”. Ora secondo me siamo a meno della metà».

Un calo che il monsignore indica in una responsabilità dei genitori: «A messa si vedono sempre meno giovani e la colpa è probabilmente dei loro genitori che sono figli del ‘68. Sono stati loro ad abbandonare la fede a discapito della scienza, eletta come unica materia di conoscenza».

L'arrivo in città

Poi la mente torna al suo approdo a Magenta che il sacerdote confessa non essere stato così a cuor leggero:

«Inizialmente ho accolto malvolentieri la richiesta del Cardinal Martini, poi però ho pensato ai grandi parroci di Magenta e alla sua importanza storica e ho iniziato a cambiare idea. Senza contare poi che qui ho trovato dei fedeli fantastici e tanta, tanta collaborazione che ci ha permesso di fare molte cose».

Sono infatti tantissime le cose che don Fausto ha lasciato in eredità alla città come ad esempio il restauro della basilica e la realizzazione del cinema.

«Ricordo bene che per il restauro della Basilica abbiamo speso 998 milioni delle vecchie lire e prima ancora di iniziare i lavori era già stato tutto pagato - continua il Monsignore - Poi ho riscontrato grande generosità dei magentini anche per gli affreschi che sono stati ristrutturati. Per quanto riguarda invece il cinema, appena sono arrivato c’era una discussione su come trasformare quello stabile: se in una palestra e o in un cineteatro e ricordo che io spinsi proprio per il cinema sottolineando che sarebbe stato importante dal punto di vista culturale».

In ultimo don Fausto ha voluto lasciare alcune parole ai fedeli magentini:

«Da loro ho ricevuto tanto affetto, tanta corresponsabilità, tanta disponibilità ed un grande senso di appartenenza e legame verso la parrocchia. Sono stati veramente molto preziosi». E levando infine il bicchiere verso il cielo per il consueto brindisi di auguri avvolto dall’affetto dei fedeli che l’hanno sempre sostenuto il Monsignore ha chiuso l’intervista esclamando: «Non siete voi a dovermi ringraziare, ma io a ringraziare voi. Grazie Magenta!».

Seguici sui nostri canali