TRADIZIONE GIORNALISTICA

Mafia e giornalismo: Claudio Fava incontra gli studenti

Ospite d’eccezione mercoledì sera nella sala civica Ambrosoli a Casorezzo il figlio del giornalista scomparso nel 1984

Mafia e giornalismo: Claudio Fava incontra gli studenti
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Mafia e giornalismo: Claudio Fava, figlio del giornalista ucciso nel 1984, incontra gli studenti di Casorezzo soffermandosi su questi due aspetti.

Incontro con Claudio Fava

Mercoledì scorso nella Sala civica Ambrosoli l’Amministrazione comunale, nell’ambito del progetto educativo rivolto alle scuole medie e ideato dall’assessorato alla Pubblica istruzione, ha organizzato un incontro pubblico volto ad approfondire la figura di Giuseppe Fava, giornalista ucciso dalla Mafia il 5 gennaio del 1984. Un incontro servito a raccontare chi era la figura di Pippo Fava e al quale erano presenti Claudio Fava, figlio di Giuseppe e parlamentare, ora presidente della commissione antimafia dell’Ars (Assemblea regionale siciliana).

Gli onori di casa

La serata è stata introdotta da Pierluca Oldani, sindaco di Casorezzo che ha parlato di occasione per dare valore aggiunto al percorso sulla legalità iniziato nel 2014.

«A che serve essere vivi se non c’è il coraggio di lottare», è la frase pronunciata da Giuseppe Fava dalla quale è partita l’intervista realizzata dall’assessore Marta Bertani al figlio del giornalista scomparso negli anni ‘80. Quest’ultimo si è rivolto agli studenti affinché cerchino la verità. e qualora dovessero intraprendere il mestiere del giornalista, attenersi alla verità, alla curiosità. Ad essere disobbedienti ponendo le giuste domande agli intervistati, anche quelli più scomodi.

"La lotta di mio padre attraverso le parole e la curiosità"

Analizzando la figura di mio padre, ha detto Fava, "mi riferisco alla storia di uno scrittore, un giornalista che ha riteneva che la lotta, non per forza epica, assoluta o tragica, avesse ancora senso. Una lotta intesa come dubbio, disobbedienza e racconto segnato dalla capacità di andare oltre. Lui è stato un giornalista che ha lavorato con la scrittura e la parole, ritenendo che la scelta di quest'ultime fosse importante. Parole che sono state lo sguardo sulle cose che accadono, sentendosi spettatori, senza però, nel contempo, essere neutrali".

Fava ha inoltre menzionato l'esempio di Peppino Impastato, un giornalista, conduttore radiofonico e attivista italiano, membro di Democrazia Proletaria e noto per le sue denunce contro le attività di Cosa Nostra, a seguito delle quali venne assassinato il 9 maggio 1978. Ma ha inserito nella sua disamina pure gli esempi di intelligenza che faceva capo alla scrittrice Oriana Fallaci e la capacità di Peter Arnett, giornalista di origine neozelandese conosciuto per le sue corrispondenze dal Vietnam, dove rimase tra il 1962 e il 1975, e le interviste realizzate in compagnia di Saddam Hussein durante la Guerra del Golfo.

 

 

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