L'abbraccio della sua città

L’ultimo saluto di Legnano a Pietro Cozzi e alla moglie Marisa

Un bagno di folla ha accompagnato i coniugi nel loro ultimo viaggio insieme

L’ultimo saluto di Legnano a Pietro Cozzi e alla moglie  Marisa
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Tante le persone accorse per dare l'addio alla coppia, scomparsa martedì 5  settembre in un tragico incidente stradale sull'A26, tanto che la chiesa non è bastata a contenerle tutte.

 

Le parole del figlio Roberto

"Legnano ha perso due supereroi. Per meriti e fatti".   Così il figlio Roberto ha salutato dal pulpito Pietro e Marisa Cozzi, durante il funerale celebrato stamattina, sabato 9 settembre 2023, nella basilica di San Magno.  È stato lui a ricordare, con parole piene di affetto, riconoscenza e ammirazione quanto fatto per la città dal papà imprenditore e filantropo, non senza il prezioso sostegno della mamma, che gli è stata accanto per oltre 60 anni e lo ha "compreso, coccolato, supportato e sopportato" ed era "la sua supereroina".

 

Aveva un grande amore per la sua città

"Pietro era una persona traboccante di umanità, e Marisa era il suo sostegno e il baricentro della famiglia" ha ricordato il prevosto monsignor Angelo Cairati, che in 43 anni per la prima volta si è trovato a celebrare un funerale di coppia e che ha proseguito mettendo al centro della sua riflessione il tema della tenerezza. "La tenerezza di Dio che lo accoglie e fa sì che non vadano perduti, come dice il Vangelo, e la tenerezza che c'era tra loro. Sposati da sessant'anni, nel loro amore hanno articolato la grammatica del divino".

"Pietro era un uomo ottimista ed estremamente generoso - ha detto ancora monsignor Cairati - Se c'era un bisogno oggettivo lui c'era e se c'era del bene da fare non esitava a rompere le scatole se necessario. Mai per sé però, sempre per gli altri. Aveva un grande amore per la sua città. Era un imprenditore geniale e creativo, che partendo dalla propria concessionaria ha saputo costruire cose grandi. Amava tantissimo la sua famiglia. Aveva anche lui i suoi pensieri, le sue piccole fatiche, le sue preoccupazioni, ma conservava sempre uno sguardo ottimistico e di speranza".

"Marisa, senza abdicare al suo essere donna, è stata il baricentro della famiglia del soprattutto ha fatto una scelta di campo: suo marito. Ha capito che Pietro senza fare quello che faceva non sarebbe stato se stesso. E lei ha sposato proprio quel Pietro, l'ha sostenuto in tutto quello che faceva e lui l'ha ricambiata".

 

 

La figlia Elisabetta: “Sento un vuoto incolmabile”

 

"Martedì è stata la mia prima notte senza genitori - ha detto la figlia Elisabetta, salita sull'altare insieme al marito Marco e ai figli Edoardo e Giacomo - 'Sono orfana, sento un vuoto incolmabile' ho detto a Marco. Ma lui mi ha risposto: 'No, hanno lasciato un pieno di amore, dolcezza, allegria, entusiasmo, altruismo e bellezza in ogni cosa che hanno fatto, in ogni persona che hanno incontrato. Perderli insieme all'improvviso mi ha spezzato il cuore, ma poi è successo qualcosa di straordinario: ho ricevuto migliaia di messaggi da ogni dove, ho parlato al telefono con centinaia di persone e ne ho incontrate decine. Dopo le prime parole di circostanza, tutti hanno raccontato pezzi di vita passati con Pietro e Marisa di cui io nemmeno sapevo passati con on loro e c'erano solo, riconoscenza, entusiasmo, amore e ammirazione. Sapete che cos'è successo? Consolavo io loro o addirittura sorridevamo insieme per tutte le cose belle che avevano trascorso. in questi giorni su questo cuore spezzato sono arrivati migliaia di cerotti miracolosi capaci di aggiungere ulteriori amore e riconoscenza per loro. Il museo in questi anni è stato il nostro luogo speciale, per costruire e vivere insieme un percorso fantastico. Dicevo sempre di Pietro che lui era il pezzo più importante del museo, lui e la sua adorata Marisa. Ciao mamma, ciao papà, vi sono infinitamente grata".

 

 

I feretri salutati dal rombo delle Alfa Romeo

 

Al termine della funzione, i feretri di Pietro Cozzi e Marisa Agliati sono stati salutati dal rombo delle Alfa Romeo che stamattina li avevano accompagnati in corteo dalla sede del Museo Fratelli Cozzi in viale Toselli fino alla basilica di San Magno. Il percorso ha toccato alcuni punti della città particolarmente significativi nella vita della coppia, come l’istituto superiore Dell’Acqua e Villa Jucker, sede della Famiglia Legnanese.

 

 

 

 

 

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