Lettera aperta di due studentesse ucraine a Putin
Lo scritto di due allieve ucraine e dei loro compagni della 3^D della scuola media Baracca di Magenta indirizzata al presidente russo Putin
Anastasiia Danylenko e Victoria Burla sono due studentesse ucraine della scuola media Baracca di Magenta che insieme ai loro compagni della 3^D hanno scritto una lettera verso il presidente russo Vladimir Putin riflettendo sulla situazione della guerra scoppiata in Ucraina proprio per via dell’invasione delle truppe russe. Una lettera veramente interessante e profondamente toccante che riportiamo nella sua interezza.
Lettera aperta di due studentesse ucraine a Putin
«Egregio presidente Vladimir Vladimirovic Putin, come procede la sua demilitarizzazione e destabilizzazione dell’Ucraina? O forse dovremmo definirla occupazione, distruzione e repressione dell’identità nazionale del paese? L’Ucraina è una nazione indipendente e - in quanto tale - ha il diritto di intraprendere un cammino proprio, anche decidendo di allontanarsi dalla politica filorussa e di seguire il passo dell’Occidente. Dal 2008 vuole entrare a far parte della Nato - North Atlantic Treaty Organization - ma questo la farebbe sentire minacciato, presidente, in quanto la Nato metterebbe delle basi militari sul territorio ucraino? Lei inizia minacciando una crisi economica, chiudendo i rubinetti dei gasdotti, quindi ammassa le truppe sui confini ucraini (giustificando tale operazione come “un’esercitazione”) per poi invaderla. Fino a dove vuole spingersi? Si rende conto di cosa sta causando? Ma soprattutto si rende conto delle persone civili che sta mettendo in pericolo e che stanno perdendo la vita per la sua guerra? Se ci fosse stato lei al loro posto? “Ci sono tantissimi carri armati con i cannoni per le strade. Sentivo le esplosioni e mi tremavano le finestre di casa”, racconta un testimone. Riesce ad immaginare il terrore e la paura che i bombardamenti e le sparatorie causano alla popolazione? Ci sono mamme e bambini che si rifugiano nelle metropolitane per proteggersi o magari per trovare un rifugio dato che la loro casa è diventata un ammasso di cenere. “Ho lasciato tre figli, tutti pronti a difendere la nostra terra!”. Sono queste le persone che vuole uccidere? Persone di ogni età e di entrambi i sessi che combattono contro uno sconosciuto che vuole appropriarsi della loro terra? È da ammirare la loro resistenza e il loro coraggio nell’imbracciare le armi per una guerra mai voluta. Solo lei vuole la guerra, guardi dentro casa sua, guardi il suo popolo che le si rivolta contro. Lei mette in atto delle repressioni come lo zar Alessandro III, forse è il suo spirito che si tramanda in lei? È davvero sicuro che “democrazia” sia la parola giusta per descrivere il suo governo? Queste sono solo alcune delle domande che noi alunni di terza media ci poniamo. Noi ragazzi speriamo in una fine imminente di questa guerra, perché è inaccettabile che nel 2022 ci sia ancora sete di espansione e che si debba ribadire la sovranità di un paese».
Anastasiia Danylenko, Victoria Burla
e i compagni
della classe 3^D
SMS Baracca di Magenta