l'Italia è la patria dei NO, poche persone costituiscono un comitato e si arrogano il diritto di contestare provvedimenti comunali approvati rispettando tutte le procedure di legge e mettono in discussione investimenti di centinaia di milioni di euro per il "gusto" di dire di "NO" dilatando i tempi di attuazione degli interventi.
Quando il TAR richiederà il pagamento di una cifra significativa, pari ad esempio ad almeno il 10% del valore del progetto contestato e non quelle poche migliaia di euro richieste attualmente per la presentazione del ricorso, e quando verrà approvata una legge che richieda, in caso rigetto del ricorso, il pagamento in solido dei danni da parte di ha presentato il ricorso al TAR?
Quando finirà che pochi cittadini si sentano in diritto di contestare e bloccare procedure approvate regolarmente rispettando tutte le leggi vigenti?