POLEMICA

Le rette dell'asilo schizzano in alto: monta la protesta

Per mitigare gli effetti sulle tariffe del nido comunale, la mossa che verrà messa in campo dal sindaco Roberto Colombo è quella di far slittare gli aumenti fino all’inizio del nuovo anno

Le rette dell'asilo schizzano in alto: monta la protesta
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Salgono le rette dell’asilo nido comunale Setti Carraro di Castano Primo e scoppia la polemica fra i genitori.

Il malcontento dei genitori

A farsi portavoce del problema dei rincari, vera e propria doccia fredda per le famiglie che avranno un mese di tempo per svolgere i propri ragionamenti e riorganizzare quindi le finanze, è un genitore Marta Crespi:

«Pochi mesi fa, i genitori dei bambini frequentanti l’asilo nido comunale, ricevono una lettera firmata dal sindaco in cui si dice, in maniera estremamente vaga, che dal successivo anno scolastico verranno introdotte una serie di migliorie e nella stessa si accenna ad un aumento della retta - ha spiegato Crespi. Il gruppo dei genitori inizia a preoccuparsi e a mobilitarsi per cercare di capire qualcosa di più preciso. Ad un primo incontro con i tecnici comunali non vengono date risposte precise, anzi, si creano ulteriori dubbi e preoccupazioni e l’atteggiamento dell’Amministrazione comunale è di chiusura.  Si arriva a luglio inoltrato, quando finalmente il sindaco incontra i genitori in una riunione aperta.  Con lui l’assessora alle politiche sociali e alcuni tecnici del comune che si sono occupati di programmare questi cambiamenti.  Presentano la nuova tabella con la revisione delle rette e gli aumenti sono davvero importanti.  Gli animi si scaldano velocemente».

I motivi della protesta

Il motivo, ha continuato il genitore,  è da individuare nel fatto che «Molte famiglie si troveranno in seria difficoltà (chi viene da fuori comune dovrà pagare circa 500 euro in più al mese, ma anche per chi è residente l’aumento si aggira attorno a poco meno di 300 euro mensili. Tutto ciò in un momento dell’anno in cui è impossibile pensare di riuscire ad iscrivere i bambini altrove.  É impossibile pensare di riorganizzarsi, fare dei piani di risparmio o qualsiasi forma di ragionamento in merito. Il tutto è reso ancora più assurdo dal fatto che l’orario verrà ridotto di ben due ore, che sono state trasformate in pre e post (ovviamente a pagamento) obbligando di fatto la maggior parte dei genitori a doverne usufruire. Non è chiarissimo quali saranno le migliorie ( si è parlato di qualche piccolo intervento di manutenzione e poco altro).  Intollerabile è stato l’atteggiamento di sufficienza nei confronti di famiglie arrabbiate e in seria difficoltà».

Continua la protesta

"Gli amministratori completamente scollati dalla realtà affermano che le 9 possano esser considerate un orario di ingresso adeguato e che i prezzi sono assolutamente adeguati al resto del territorio. Se anche quest’ultima affermazione fosse vera si contestano tempi e le modalità di comunicazione assolutamente errati e irrispettosi.  Oltre a tutto questo il sindaco si è mostrato assolutamente impreparato, era evidente che molte delle cose illustrate durante la riunione non le avesse nemmeno visionate. L’assessora alle politiche sociali invece non ha proferito parola per l’intera riunione. Impreparati, irrispettosi, e completamente scollati dalla realtà delle famiglie che faticano in un momento storico in cui fare figli é sempre più un privilegio di pochi».

La soluzione ponte del Comune

Per mitigare gli effetti sulle tariffe del nido comunale, la mossa che verrà messa in campo dal sindaco Roberto Colombo è quella di far slittare gli aumenti fino all’inizio del nuovo anno.

«Abbiamo purtroppo vissuto negli ultimi dieci anni una sostanziale inattività dell’Amministrazione comunale con la mancata manutenzione della struttura e il mancato adeguamento delle rette - ha affermato il primo cittadino -. Una realtà educativa che si può dire essere stata trascurata, un presidio che rischia di essere chiuso. La Corte dei Conti ci dice che realtà analoghe dovrebbero avere un grado di copertura pari almeno al 60%. Noi siamo oggi intorno al 40% c’è anche un rischio di esposizione e responsabilità degli amministratori. Si pone a carico della cittadinanza il costo del servizio a carico di una minoranza. Servizio che oggi è fruito da 32 bambini per cui ogni anno l’Ente deve tamponare economicamente. Abbiamo quindi svolto una disamina presentando sommariamente il progetto di rivitalizzazione della struttura. I genitori ci hanno fatto una serie di lamentele condivisibili sulle quali stiamo intervenendo».

I progetti per l'immediato futuro

Sempre nell’ottica di un miglioramento della struttura, ha continuato, «è previsto l’ampliamento dell’offerta a 40 bambini, quindi il pre e post scuola». Da qui i prossimi passi: «Stiamo immaginando di fare un ponte da settembre a dicembre per rimanere col vecchio sistema per consentire a chi non riesce a fare fronte a guardarsi attorno sul territorio. Con gennaio introdurremo gli aumenti che non sono nell’ordine del 100%, rinunciando ad altri investimenti». Sempre il Comune ha in serbo un piano «b» che coincide con il fatto di esternalizzare il servizio».