L'allarme di Coldiretti: "Il comparto agricolo rischia il collasso"
Qual è la situazione agricola dell’Abbiatense? L'intervista al segretario di zona di Coldiretti Enzo Locatelli: i dati sono allarmanti.
L'allarme di Coldiretti: "Così il comparto agricolo rischia il collasso". L'intervista al segretario di zona Enzo Locatelli.
L'allarme di Coldiretti
Qual è la situazione agricola dell’Abbiatense? A fare il punto è il segretario di zona Coldiretti Enzo Locatelli che dà un quadro allarmante del momento, messo in ginocchio da rincari, restrizioni dell’Unione Europea e condizioni climatiche avverse.
Ad aggravare il settore anche il conflitto in Ucraina con i rincari dei costi; il comparto agro-alimentare rischia il collasso. Una circostanza che comincia a diventare insostenibile se non si adottano delle misure di protezione per la nostra produzione.
"Nel territorio dell'Abbiatense le aziende da latte sono circa 40, con produzioni di alta qualità che vengono utilizzate dall’industria lattiero casearia. Purtroppo il latte viene pagato a loro circa 40 centesimi al litro a fronte, come evidenziato dallo studio fatto da Ismea, di un costo di produzione calcolato di 46 centesimi al litro: è evidente che sono allo stremo. Se poi calcoliamo che al consumatore la grande distribuzione lo fa pagare in media 1.60 questa è speculazione".
Il problema della guerra
La guerra fa poi la sua parte.
"Le nostre paure sono molteplici: oltre all’aumento dei prezzi dei mangimi e dei concimi, con la crisi ucraina c’è un blocco delle importazioni di materie prime - ha affermato con preoccupazione - Un impasse che può pregiudicare il futuro della produzione. Niente concimi, nessun prodotto sulla tavola. Se tutto questo non bastasse ci si mette anche la siccità. E’ impellente trovare una via d’uscita, altrimenti molti saranno costretti a chiudere. Le aziende agricole devono ridurre i raccolti, mettendo a rischio le forniture alimentari e l’occupazione".
"Dovremmo essere più autosufficienti nella produzione alimentare"
Uno spiraglio di luce potrebbe arrivare modificando alcune limitazioni del Pac (Piano agricolo comunitario), una boccata di ossigeno per scongiurare il peggio e superare questa crisi senza precedenti.
Ha specificato Locatelli:
"Dovremmo essere più autosufficienti nella produzione alimentare. Eliminando alcune restrizioni imposte dall’Unione Europea, potremmo aumentare la nostra offerta e garantire una sovranità alimentare più solida. Non possiamo far mancare il cibo sugli scaffali della grande distribuzione o del piccolo commerciante".
I dati di Coldiretti parlano chiaro: con la decisione dell’Ucraina di bloccare le esportazioni, dopo Russia e Bielorussia, salgono a 378 i milioni di chili di concime che mancheranno all’Italia per fertilizzare i terreni destinati alle prossime semine. L’altro aspetto sollevato anche da Porta è il caro carburanti, l’impennata dei prezzi al litro per il gasolio agricolo, incide pesantemente sul bilancio.
Questo rialzo ha fatto esplodere i costi orari delle lavorazioni agro-meccaniche dei terreni, cresciuti dal 25% al 100% in più per le normali operazioni nei campi come aratura, rullatura, erpicatura.