L'abbattimento del cineteatro verso le battute finali
Attesa per la decisione del Consiglio di Stato sull'abbattimento del cineteatro a Casorezzo: una vicenda che va avanti da 7 anni.
La diatriba che vede al suo centro l’abbattimento del cineteatro di Casorezzo potrebbe trovarsi al varco del suo capitolo finale.
Abbattimento cineteatro: attesa per la decisione del Consiglio di Stato
Da un lato la Parrocchia, che ne richiede l’abbattimento per l’ampliamento dell’oratorio, da un altro l’Amministrazione, che rivendica il significato storico dell’edificio e non ha nessuna intenzione di farlo distruggere. La vicenda è arrivata al Consiglio di Stato, che si esprimerà a giorni.
Ha spiegato il sindaco Pierluca Oldani:
"Questo potrebbe davvero essere l’ultimo capitolo. Se il Consiglio di Stato dovesse dare torto alla Parrocchia e dare ragione al Comune, mi auguro che si possa aprire quel dialogo che non c’è mai stato. Se dovesse invece stabilire di dare ragione alla Parrocchia, è chiaro che non so quante speranze ci sarebbero ancora di conservare il cineteatro. Anche se in realtà bisogna specificare che le condizioni economiche della Parrocchia non sono ottimali, come si sa. Non so dunque dove potrebbe trovare le risorse per abbatterlo, smaltire le macerie, riempire il buco e rifarci i giochi sopra. A meno che quei soldi non provengano dalla curia. Mi sembra che anche quello sia un tema rilevante".
Una vicenda nata a sette anni fa
Le origini della vicenda risalgono a circa sette anni fa.
Ha continuato il primo cittadino:
"All’inizio di questo contrasto, il comitato di salvataggio del cineteatro provò a presentare almeno tre progetti diversi per fare l’oratorio mantenendo la struttura, cercando di illustrarlo alla Parrocchia più volte, ma valse a nulla. La questione è stata complessa fin dall’inizio. Poche settimane prima delle elezioni del 2014 fu presentato il progetto per la costruzione del nuovo oratorio e in Commissione edilizia venne presentata la pratica per l’abbattimento del teatro. Nel nostro programma elettorale ci eravamo già espressi per il salvataggio del teatro e quando arrivò la richiesta formale di abbattimento eravamo in amministrazione e ci rivolgemmo ad un legale, che giunse alla conclusione che non era possibile. Rispondemmo con un diniego e dalla Parrocchia fecero ricorso. In un primo momento il Tar diede ragione alla Parrocchia, ma soprattutto per la mia persona: incredibilmente sostenevano fossi in conflitto di interessi perché avevo fatto teatro nell’associazione volontaria di Casorezzo. Ma a Casorezzo centinaia di persone negli anni, forse metà del paese, negli anni hanno fatto parte dell’associazione. Nel nostro paese si fa teatro fin dall’Ottocento. Ritengo che un cineteatro in un paese come il nostro, considerata la direzione verso la quale stiamo andando, è una opportunità immensa per la vita culturale, sociale e aggregativa del paese".