Contro la violenza sulle donne Amici dell'Infanzia promuove un incontro

"Non chiamatelo amore" è il titolo dell'incontro organizzato per venerdì 24 novembre dal sodalizio cislaghese

Contro la violenza sulle donne Amici dell'Infanzia promuove un incontro
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In occasione della celebrazione della Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, l’ASSOCIAZIONE AMICI DELL’INFANZIA, organizza una conferenza gratuita dal titolo "NON CHIAMATELO AMORE", per Ragazzi delle Scuole Secondarie, Cittadini, Genitori, Docenti ed Educatori, che nasce dall’esigenza di EDUCARE, a partire dalle GIOVANI GENERAZIONI, sul doloroso tema dei femminicidi e della VIOLENZA sulle DONNE.

La data e i relatori dell'incontro

Al convegno, che si terrà venerdì 24 Novembre 2017, alle ore 20.45, presso la Sala don Luigi Monza - via Pietro Erba 112 a CISLAGO (VA), patrocinato da Provincia di Varese, Consigliera di Parità della Provincia di Varese, UNICEF e Comune di Cislago, parteciperanno:

  • Dott.ssa NADIA MUSCIALINI psicoterapeuta, psicologa e scrittrice, tra le massime esperte italiane, da sempre impegnata a tutela delle vittime, nel contrasto alla violenza contro donne e bambini e nell'educazione contro gli stereotipi e la violenza di genere nelle scuole;
  • UNICEF sezione di Varese - promuove la tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e dei diritti umani in generale;
  • Livio Moiana - Fotografo professionista, impegnato da sempre a sostegno delle vittime della violenza;
  • Paolo Bertocchi - Consigliere Provinciale delegato all’ISTRUZIONE e alla FORMAZIONE;
  • Laura Michelotto ed Eleonora Righi, Coordinatrici di RETE ROSA, Centro Antiviolenza del Saronnese;

Il commento del presidente Romina Codignoni

il nostro progetto nasce dall'esigenza di educare e sensibilizzare, a partire dalle giovani generazioni, con il coinvolgimento degli istituti scolastici, sul doloroso tema della violenza di genere, la cui tangibile crescita pone seri interrogativi sulle cause, da ricondursi anche ad una crisi di valori morali ed educativi, che sta determinando un venir meno del rispetto e della dignità sociale e una forma di emergenza sociale. Le conseguenze del femminicidio e di tutti gli altri reati ad esso connessi (violenza verbale, psicologica, stalking, maltrattamenti in famiglia, etc.) danno luogo ad una spirale di eventi negativi che rendono necessario un percorso culturale, insieme alle istituzioni, per scuotere le coscienze, tenere alta l’attenzione e acquisire autorevolezza sociale. Siamo convinti sia necessario un forte segnale di desiderio di cambiamento di una società che non può più rimanere sorda e insensibile di fronte ai troppi casi di violenza di genere, ma ha piuttosto il dovere imprescindibile di educare, lottare e sopraffare questi fenomeni di inaudita barbarie.

 

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