La scuola di Boffalora "promuove" il metodo Dada
A quasi metà anno scolastico ci sono ottimi riscontri sul nuovo metodo di insegnamento simile a quello delle high school americane
Primo importante giro di boa per il metodo Dada, la nuova didattica sperimentale in uso ormai da alcuni mesi alla scuola media Indro Montanelli di Boffalora.
La scuola di Boffalora "promuove" il metodo Dada
Con l’open day tenutosi lo scorso sabato anche i genitori hanno potuto finalmente conoscere questo innovativo approccio educativo, fortemente sostenuto dalla dirigenza scolastica e capace di coniugare l’insegnamento tradizionale italiano con la funzionalità organizzativa di matrice anglosassone. Non più un’aula per classe ma per materia, col compito di spostarsi di ora in ora che viene trasferito dai docenti agli alunni stessi.
Un cambiamento che in pochi mesi ha già comportato risultati degni di nota, come conferma la preside Alessandra Moscatiello:
«Attualmente abbiamo riscontri positivi e proprio sulla base di questo abbiamo deciso di aderire formalmente alla rete nazionale Dada, attraverso la quale potremo formare tutti gli insegnanti dell’istituto comprensivo in modo da poter diffondere questa didattica anche nei plessi di Mesero, Marcallo e Inveruno. Noi – prosegue – non essendo ancora appartenenti alla rete Dada ci siamo lanciati nel progetto in modo autonomo, alla luce delle visite che abbiamo fatto nelle altre scuole di questo indirizzo. Al momento dunque stiamo facendo questa sperimentazione cercando di far emergere i nostri punti di forza, in modo da creare una nuova base di partenza».
Sarà su questa base poi che verranno svolte le prime rilevazioni interne all’istituto, da effettuarsi:
«dopo il primo quadrimestre e le iscrizioni d’inizio anno. Questo ci aiuterà a capire in che misura il metodo sta funzionando. Anche perché attualmente abbiamo tante richieste d’iscrizione di ragazzi non residenti a Boffalora».
Soddisfazione tra i docenti
L’entusiasmo e la soddisfazione per la nuova didattica è palpabile non solo nei ragazzi ma anche nello stesso corpo docente, che si è dovuto ricredere rispetto ad alcuni dubbi iniziali, comprensibili di fronte a una svolta così radicale.
«Anche i docenti più scettici – spiega la professoressa Rosy d’Anna, coordinatrice del plesso – hanno potuto riscontrare il successo dell’iniziativa. I ragazzi sono contenti perché l’idea di spostarsi da un’aula all’altra li responsabilizza e li aiuta a liberare la mente. Proprio su quest’ultimo aspetto eravamo all’inizio spaventati e invece gli alunni riescono a organizzarsi in maniera totalmente autonoma».
Sarà peraltro anche sulla base delle novità portate dal Dada che verrà messa a punto la progettazione definitiva del nuovo polo scolastico di Boffalora. Nella futura struttura ogni aula sarà infatti dotata di armadietti personali per ogni alunno, proprio come nelle scuole d’oltreoceano, facendo così venir meno l’attuale necessità di doversi portare con se zaino e materiali a ogni spostamento tra i corridoi.
Aspetto, questo, evidenziato anche dal sindaco Sabina Doniselli, presente all’open day:
«Boffalora può vantare una scuola di qualità e con la collaborazione di preside e docenti stiamo lavorando sulla progettazione del moderno polo scolastico. Vogliamo investire sulle nuove generazioni e la scuola è lo strumento fondamentale per preparare i giovani al loro futuro».