Da Villa Cortese a Singapore, e ritorno con un record che profuma di leggenda. Martina Rabbolini non è solo un’atleta, ma un simbolo di tenacia e continua evoluzione per tutta la comunità.
Il tempo ottenuto in Asia ha sorpreso persino lei
A 27 anni, dopo una carriera che lei stessa definisce «lunga», ha dimostrato di avere ancora margini di miglioramento impressionanti, abbattendo il suo record italiano nei 100 rana ai Mondiali, che si sono disputati a settembre nel Paese asiatico, con un tempo che ha sorpreso persino lei. Ma la sua vita non è solo cloro e corsie. Quando toglie la cuffia, indossa il camice da nutrizionista nel suo studio in via Ferrazzi 3, proprio qui a Villa Cortese, un’attività professionale che sta crescendo a vista d’occhio. Un doppio impegno che riflette la sua natura, come lei stessa si descrive: «una ragazza iperattiva, solare, estroversa e che si emoziona per le piccole cose».
Il successo di Singapore: ecco come è arrivato
Il successo di Singapore non è arrivato per caso. Dietro quel secondo e 21 centesimi limato al suo record c’è un lavoro meticoloso. «Abbiamo lavorato su un nuovo approccio al centro rana», spiega Martina. «Passare molto più veloce, con una frequenza molto più alta, e ridurre al minimo lo scivolo e i tempi morti». Una strategia studiata con il suo allenatore Roberto Merlo e supportata da un «lavoro devastante in palestra» con il preparatore Raffaele Albero. Un trionfo della programmazione e del sacrificio, che la proietta verso il futuro con ancora più convinzione.

Gli obiettivi per il futuro
«Secondo me sì, c’è ancora margine», ammette, svelando che l’obiettivo per il futuro è già fissato, anche se top secret. Ciò che colpisce di più, parlando con Martina, è la sua maturità. La bambina che sognava le Paralimpiadi è diventata una donna e una professionista affermata, che ha imparato a gestire pressioni e delusioni. «Possono esserci dei momenti no», racconta. «Bisogna prenderli, analizzarli, piangere anche a volte, ma non farsi buttar giù. Sono quelli che ci fanno crescere di più».
Una “nuova” leggerezza per Martina
Oggi si diverte di più, affronta le gare con una leggerezza diversa. La sua gara preferita?
«In questo momento la finale dei 100 rana di Singapore», risponde superando persino i ricordi delle medaglie mondiali. «Forse perché sono più grande, forse perché ho una mentalità diversa, affronto le cose in maniera più leggera». È la stessa determinazione che mette nel suo lavoro, spinta da una profonda convinzione: «Credo fermamente che una corretta alimentazione sia alla base del benessere psicofisico di ogni individuo».
Il post-successo e lo sguardo ai prossimi appuntamenti
Dopo i trionfi mondiali, il rientro è stato dedicato al recupero e al lavoro. Martina ha deciso di saltare gli imminenti campionati italiani di Fabriano per concentrarsi sulla preparazione e smaltire il carico arretrato nel suo studio. «Ho finito troppo tardi la stagione», spiega. Il suo rientro ufficiale alle competizioni è previsto per metà dicembre a Brescia, prima di tuffarsi nella nuova stagione 2026 che culminerà con gli Europei di luglio. Ma con il pensiero che va già all’appuntamento Los Angeles 2028, che sarebbe la sua quarta Paralimpiade.