Sicurezza

La ricetta anti-degrado delle forze di opposizione

Per rinsaldare lo sfaldamento sociale in atto, le forze di minoranza chiedono due tipi d’azione

La ricetta anti-degrado delle forze di opposizione

La ricetta anti-degrado dell’opposizione: recuperare crediti non pagati al Comune per assumere nuovi agenti di Polizia Locale e misure socio-educative ad ampio spettro. Questo in sintesi quello che propongono le forze di opposizione in Consiglio comunale  ad Abbiategrasso che si sentono non ascoltati:

«In tutti questi anni noi riteniamo di aver lavorato bene e di aver fatto un’opposizione costruttiva, ma mai recepita dalla maggioranza che molto spesso ci ha risposto che le mozioni non risolvono i problemi» spiegano Andrei Lacanu capogruppo Pd e Maria Temporiti, Adriano Matarazzo e Andrea Sfondrini della civica La Città e infine Giancarlo Gorla e Luigi Tarantola di Ricominciamo insieme, tutti seduti attorno ad un tavolo per tentare di trovare una soluzione alla brutta deriva che sta prendendo la città: «Ormai Abbiategrasso è fuori controllo, l’Amministrazione non riesce a gestisce la situazione. Non solo le aree periferiche o zone particolarmente sensibili per il contesto sociale, ora anche il centro storico è teatro di scorribande».

 

Servono progetti a lungo termine

La percezione del senso di sicurezza è ormai sotto la soglia minima, la gente ha paura, occorre, secondo le forze di opposizioni, intervenire e con progetti lungimiranti e non temporanei ma che guardano avanti nel tempo. Per rinsaldare lo sfaldamento sociale in atto, le forze di minoranza chiedono due tipi d’azione: la prima il potenziamento della Polizia Locale che deve agire in sinergia con le adeguate misure sociali.

«Ci vogliono fondi per aumentare l’organico degli agenti – spiega Lacanu – Quindi bisogna agire sul potenziamento dei recupero crediti per aumentare le entrate correnti del Comune. Con le risorse liberate, prevedere un piano di assunzioni di tre operatori di polizia locale entro il 2028 e ulteriori due operatori entro il 2030 – aggiunge – Reperire le risorse economiche per una gara d’appalto rivolta a istituti di vigilanza privata per un presidio itinerante degli stabili di proprietà del Comune nelle sere non coperte dal terzo turno di Polizia Locale. Istituzione di un tavolo permanente di lavoro tra Giunta, Polizia Locale e Comando territoriale dei Carabinieri, al fine di coordinare e integrare in maniera funzionale le azioni svolte dai due corpi di polizia. Valutare quale estrema ratio, come soluzione ponte sino all’attivazione di dispositivi di sicurezza e presidio del territorio direttamente gestiti dal Comune, di verificare con il Prefetto se sussistono le condizioni necessarie per l’attivazione di “Strade Sicure” negli orari serali o notturni sul territorio comunale».

Altre misure

Ma non solo presidio del territorio, si denota una mancanza di coesione sociale, una disgregazione che va affrontata con misure urgente di carattere sociale-educativo.

«Chiediamo di attivare con urgenza un percorso di co-progettazione con le realtà cittadine che operano nell’ambito sociale e culturale, al fine di costruire dei presidi civici, sociali e culturali nei quartieri individuati come “periferie sociali” nel centro storico e negli insediamenti di edilizia residenziale pubblica – spiega Sfondrini – A individuare con le associazioni che operano nella raccolta e distruzione alimentare, spazi adeguati da adibire ad orti sociali, come mezzo di cooperazione e inclusione di famiglie o persone in condizioni di marginalità e fragilità; a potenziare l’impiego della Consulta Interculturale come strumento per promuovere maggiore coesione sociale e cooperazione anche con le comunità di origine straniera – e conclude – avviare una procedura pubblica per l’individuazione di operatori del settore con cui elaborare un progetto di educativa di strada che coinvolga tutto il territorio cittadino; ad inserire tale progetto e il suo sviluppo nell’ambito del Piano di Zona per il prossimo triennio, considerando come naturale prosecuzione della progettualità la realizzazione di un centro di aggregazione giovanile in sede fissa o mobile».

Tutte iniziative che le forze di opposizioni intendono presentare come mozioni d’indirizzo in un Consiglio comunale straordinario che vogliono  richiedere per affrontare la questione pubblicamente.