Ex Cave di Casorezzo

La discarica si fa, il Comitato si scioglie dopo 25 anni di battaglie: "Amareggiati e impotenti"

Chi invece non ha nessuna intenzione di deporre le armi è Salviamo il paesaggio: "La tutela dell'ambiente richiede costanza e umiltà".

La discarica si fa, il Comitato si scioglie dopo 25 anni di battaglie: "Amareggiati e impotenti"
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Il Comitato Cittadini Antidiscarica si scioglie dopo 25 anni di battaglie contro i progetti di conferimento di rifiuti non pericolosi nel sito delle ex Cave di Casorezzo, sul territorio di Busto Garolfo, in pieno Parco del Roccolo.

Discarica Busto Garolfo-Casorezzo, il Comitato Cittadini si scioglie

"Il Consiglio di Stato ha bocciato tutti i ricorsi: la discarica si può fare" spiegano gli attivisti in un comunicato, nel quale ammettono di sentirsi amareggiati e impotenti e passano il testimone ai giovani: "Con idee nuove e utilizzando le nuove tecnologie potrete continuare a difendere la vostra salute e la salute dei luoghi in cui tutti noi viviamo" scrivono rivolgendosi direttamente alle nuove generazioni.

L'operatore sta già predisponendo le aree per conferire i materiali

Vinte le ultime battaglie legali con i Comuni, le ditte Solter e Vibeco (controllata e casa madre) stanno già predisponendo le aree per il conferimento dei materiali.

Una battaglia portata avanti con caparbietà per più di 25 anni

Nato a fine 1999 quando la società Ecodeco presentò i primi progetti per riempire di rifiuti speciali i bacini di coltivazione di cava inutilizzati, il Comitato ha tentato in tutti i modi di opporsi alla realizzazione della discarica, ritenendola dannosa per l’ambiente e per il territorio. Una battaglia che si è protratta per cinque lustri e che ha visto in prima fila anche le Amministrazioni di Busto Garolfo e Casorezzo, ma che si è scontrata contro le autorizzazioni rilasciate dalla Città metropolitana e contro i pareri del Consiglio di Stato che ha respinto gli appelli antidiscarica.

"Passiamo il testimone a voi giovani, servono idee nuove"

Il Comitato Cittadini Antidiscarica ricorda:

"Venticinque anni di battaglie, venticinque anni in cui voi cittadini siete stati sempre in prima fila: numerosi nei cortei, sempre i primi a riempire i pullman che ci portavano in Regione o in Provincia, sempre disponibili a cucire striscioni o a fare i muratori per ricostruire il presidio incendiato… Sicuramente anche nella vostra famiglia ci sarà un nonno, una mamma o uno zio che ha partecipato a questa avventura. Se siamo riusciti a vincere qualche battaglia e comunque a rimandare il problema è anche grazie alla vostra fiducia e alla vostra grande partecipazione. Purtroppo, il Consiglio di Stato ha bocciato tutti i ricorsi: la discarica si può fare! Gli stati d’animo sono tanti: incredulità, amarezza e un enorme senso di impotenza. Il Comitato Cittadini Antidiscarica oggi si scioglie: passiamo il testimone a voi giovani, che con idee nuove e utilizzando le nuove tecnologie potrete continuare a difendere la vostra salute e la salute dei luoghi in cui tutti noi viviamo. Non lasciate che altri decidano per voi!".

Salviamo il paesaggio: "La tutela dell'ambiente richiede costanza e umiltà"

Chi invece non ha nessuna intenzione di deporre le armi è il Comitato Salviamo il paesaggio di Casorezzo. La portavoce Giuliana Cislaghi spiega:

"È umano e comprensibile sentirsi stanchi e sconfitti dopo una lunghissima battaglia persa, sono sensazioni che hanno provato tutti coloro che a questa causa hanno dedicato tempo e vita. Ma bisogna superare la frustrazione perché la tutela dell’ambiente, del territorio, della salute e della dignità delle persone, richiedono costanza e umiltà: costanza nell’attenzione a ciò che ci circonda e umiltà nel confronto con gli altri, nelle vittorie e nelle sconfitte. Purtroppo, ci sono ancora tanti problemi ambientali da affrontare e tanti nuovi fronti si sono già aperti sia a Casorezzo che nei territori circostanti. Come abbiamo sempre detto e scritto, l’emblematica vicenda delle discariche tra Casorezzo e Busto Garolfo è solo la tessera di un grande puzzle predatorio che richiede uno sguardo vigile e ampio, conoscenza dei problemi ed esperienza nell’affrontarli. Su questi temi, il Comitato Salviamo il paesaggio Casorezzo c’è stato, c’è e ci sarà, senza verità assolute o soluzioni cash, ma aperto al confronto con chiunque, giovani o meno giovani. Noi crediamo che i giovani vadano soprattutto ascoltati e dovere degli “anziani” sia insegnare loro che libertà è partecipazione, non solo sui social".