La consegna delle borse di studio in onore di Mattia, scomparso a 13 anni
Una vita breve, ma intensa quella di Mattia Ovelli, 13enne di Barbaiana, frazione di Lainate. Fatta di gioie e tanto dolore, ma anche di forza e molto amore.
La consegna delle borse di studio in onore di Mattia Ovelli, scomparso a 13 anni a causa di un tumore.
La consegna delle borse di studio in onore di Mattia, scomparso a 13 anni
Questa mattina, sabato 29 maggio, al campo del Rugby Lainate, si è tenuta la cerimonia delle consegne delle borse di studio ai ragazzi di terza media delle scuole Tobagi e Fermi.
I riconoscimenti sono stati dati in memoria di Mattia Ovelli, ragazzino scomparso all'età di 13 anni per un tumore. I genitori hanno infatti fondato un'associazione in suo ricordo. Grazie alla raccolta fondi in onore di Mattina e all'aiuto di molti, tra cittadini, società e privati, sono state portate a casa 13 borse di studio.
A consegnare le borse di studio i genitori di Mattia, Daniela e Marco, il sindaco di Lainate Andrea Tagliaferro e l'assessore alla Scuola Scaldalai.
Si è spento a 13 anni per un raro tumore
Mattia era un bambino come tanti fino a quel 5 maggio del 2016 quando, dopo una risonanza al Buzzi, è iniziato il suo calvario e quello dei suoi genitori.
Mattia aveva solo 8 anni quando gli è stato detto per la prima volta «hai una pallina dietro la nuca, va asportata».
Da quel momento si sono susseguiti mesi e anni in cui il bambino ha fatto dentro e fuori dagli ospedali: tre operazioni alla testa e molti cicli di chemio.
Capelli, ciglia e unghie l’hanno abbandonato come anche, verso la fine della sua vita, l’uso di gambe, braccia, vista e parola.
Ma in tutto questo Mattia è sempre stato con il sorriso stampato sulle labbra, sempre pronto a tornare tra i banchi di scuola a studiare e giocare con gli amici.
Mattia, giovane fuori, ma grande dentro, ha sempre cercato di non far vedere ai genitori la sua malattia per il loro bene: «Nonostante tutti i farmaci che gli davano, tra cui la morfina a lento rilascio per non farlo soffrire, lui era reattivo – continuano a raccontare i genitori – Mattia non ci ha mai detto che non vedeva più, lo abbiamo capito un giorno quando eravamo in camper e con i faretti alogeni accesi sopra di lui ci ha detto di accendere la luce che era buio».
Mattia Ovelli lo scorso novembre ha perso la sua battaglia contro il cancro.