Il lutto

La Città di Parabiago ricorda Renato Colombo

La Città di Parabiago lo ricorda con affetto e riconoscenza per la donazione di documenti, cimeli e fotografie raccolte nel corso della sua vita

La Città di Parabiago ricorda Renato Colombo
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Il 24 aprile è venuto a mancare Renato Colombo, persona conosciuta a Parabiago e nel mondo del ciclismo per il suo impegno e una sua vita spesa per la promozione di questa disciplina sportiva, sia a livello locale che, come impegno nella FCI (Federazione Ciclistica Italiana).

Avrebbe compiuto 91 anni il 30 maggio prossimo.

Ha rivestito ruoli di segretario o presidente in diverse associazioni ciclistiche del territorio contribuendo in modo significativo, grazie alle sue competenze, alla vivacità di questo sport trasferendo la passione anche nei giovani, ma soprattutto è stato per oltre trent’anni giudice di gara della Federazione Ciclistica Italiana. La Città di Parabiago lo ricorda con affetto e riconoscenza per la donazione di documenti, cimeli e fotografie raccolte nel corso della sua vita, un patrimonio unico nel suo genere e un’eredità lasciata che ha permesso di creare e inaugurare il Museo Civico del Ciclismo presso la località di Villastanza.

Il ricordo del suo amico e del sindaco

Curatore del Museo, il suo amico Antonio Patanè con il quale ha condiviso la passione per il ciclismo e che lo ricorda così:

“Grazie a Renato il Museo vanta una raccolta di documenti e fotografie storiche uniche nel loro genere, solo un appassionato come lui avrebbe potuto custodire nel tempo questa ricchezza che ora cerco di valorizzare e arricchire con altrettanta passione. Grazie alla sua donazione e al Comune di Parabiago che ha accolto la proposta di rendere pubblica questa eredità, il territorio custodisce un gioiello da visitare.”.

Il ricordo anche nelle parole del Sindaco Raffaele Cucchi:

“La Città di Parabiago è sempre stata la città del ciclismo, tanto è vero che vanta due campioni del mondo! Non cogliere l’opportunità donata da Renato Colombo, sarebbe stato un peccato. Grazie alla sua eredità, alla disponibilità di Antonio Patanè e alla volontà dell’Amministrazione comunale, invece, abbiamo fatto nascere il Museo Civico del Ciclismo che custodisce parte della storia del ciclismo italiano, ma crea anche occasione di cultura per tutti, in particolar modo per le giovani generazioni, alimentando la passione per lo sport quale disciplina che allena alla vita: al sacrificio, alle sconfitte o alle sfide vinte.”.

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