Intimidazioni e botte alla figlia 16enne per imporre il proprio stile di vita, tre arresti
Una giovane di origine egiziana di Milano ha confidato a scuola di essere vittima di violenza da parte della famiglia
Gli episodi di violenza sono stati segnalati dall’ambiente scolastico e successivamente dal dirigente dell’Istituto milanese frequentato dalla minore con i quali la vittima si era confidata.
La vittima una 16enne
Una giovane di origine egiziana di Milano ha confidato a scuola alcuni aspetti della sua vita familiare dal momento in cui aveva cominciato a frequentare un ragazzo che non rientrava nei canoni imposti dai suoi genitori. Ha raccontato, infatti, di essere stata più volte violentemente aggredita, sia verbalmente che fisicamente, dai familiari.
La sofferenza era palpabile
Dai professori e successivamente dalle Forze dell'Ordine era stata percepita immediatamente la preoccupazione e la sofferenza della ragazza, la quale era apparsa stanca in volto con alcuni lividi al viso e con alcune escoriazioni alle braccia e al petto, nonché molto impaurita e silenziosa. Dopo le confidenze a scuola, si era proceduto ad un'audizione protetta. Poi, accertato il grado di pericolosità della situazione, la 16enne è stata collocata presso una comunità.
Ma gli episodi non cessano
Gli episodi di maltrattamento nei confronti della ragazza non sono tuttavia cessati. In particolare, il ragazzo frequentato dalla vittima ha subito una violenta aggressione da parte di alcuni familiari: colpi, calci e pugni in volto e minacce dal contenuto fortemente intimidatorio hanno dato una svolta a questo caso.
Tre misure cautelari
Su richiesta della Procura della Repubblica, è stato applicato al fratello della 16enne la misura degli arresti domiciliari, mentre al padre e della madre la misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla figlia.
Fondamentale il supporto della scuola
Dopo i casi di violenza che sono balzati alle cronache è sempre più alta l'attenzione di casi di imposizione di stili di vita culturalmente orientati. Va evidenziato come nel caso descritto l’interazione con le Istituzioni, quelle scolastiche in particolare, e la vigilanza della stessa collettività rappresentata in questo caso dalla pronta segnalazione della situazione di grave disagio, ha consentito un intervento immediato ed una tutela efficace idonea a prevenire possibili conseguenze drammatiche.