L'avventura

In viaggio da solo con la sua auto fino al Tagikistan

Roberto Castiglioni è partito martedì pomeriggio e starà via per due mesi e mezzo percorrendo 24mila chilometri attraverso diversi Paesi asiatici, superando almeno 12 frontiere e raggiungendo quota 4.655 di altezza. L’anno scorso ha visitato Iran e Iraq

In viaggio da solo con la sua auto fino al Tagikistan
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È partito martedì pomeriggio, 17 giugno, da solo con la sua auto da Corbetta per viaggiare attraverso l’Europa prima e l’Asia poi e ora ha già raggiunto la Georgia. La meta principale del suo viaggio di quest’anno è il Tagikistan, dove affronterà una serie di passi montani nella strada al confine con l’Afghanistan, la Pamir Highway, fino a raggiungere il punto più alto, 4.655 metri di altezza, per un totale di 24mila chilometri che percorrerà in due mesi e mezzo, prima di fare ritorno in città.

25 anni di viaggi

Roberto Castiglioni, corbettese di 50 anni, magazziniere di professione, non è nuovo ai viaggi avventurosi in solitaria: «Ho cominciato 25 anni fa – racconta – Inizialmente ho visitato la Svizzera, la Germania e in seguito altri Paesi europei, poi dal 2004 ho cominciato a viaggiare anche fuori dall’Europa: Marocco, Turchia, di nuovo Marocco e poi ancora Europa. Nel 2010 e 2011 ho visitato l’Ucraina, sud e nord, poi dal 2018 sono andato molto oltre arrivando in Russia e nel 2019 di nuovo Russia e anche Kazakistan, Ucraina e Uzbekistan». In seguito a uno stop nel periodo del covid, nel 2022 Castiglioni è stato di nuovo in Marocco e in Mauritania, fino al confine con il Senegal, nel 2023 in Turchia, Georgia e Armenia e poi «dal 2024 ho deciso di viaggiare in Asia per un po’ di anni – spiega – ho visitato tutto l’Iran e l’Iraq da Bassora verso nord e anche il Kurdistan Iracheno».

L'obiettivo di quest'estate

Il nuovo viaggio di quest’anno «è incentrato sulla strada montana del Tagikistan. Raggiungerò la Turchia e poi Caucaso, Cecenia, Ossezia, dove visiterò anche la scuola-museo della strage di Beslan, Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan fino al confine con la Cina, poi Russia fino alla capitale della Siberia, Bielorussia, Ucraina ovest e sud, poi Romania o Moldavia. Attraverserò tante frontiere, almeno 12», sottolinea. Tutti questi viaggi li ha sempre affrontati da solo in macchina, gli ultimi dieci anni a bordo della sua Ford Focus, che ha macinato centinaia di chilometri.

Il contatto con la gente e la cultura locale

Il suo intento e la sua passione è «il contatto con la gente del posto – racconta – Il bello di viaggiare da soli è che c’è più possibilità di conoscere la gente. Io non cerco le comodità e i posti turistici, anche se visito pure quelli, vado perlopiù in piccoli alberghi a conduzione familiare. Ho sempre trovato dalla gente del posto tanta accoglienza, gentilezza e ospitalità. Ad esempio lo scorso anno in Iran e Iraq spesso le persone mi invitavano a casa propria a mangiare, in più di un’occasione tanti benzinai mi hanno offerto il gasolio per l’auto, nei ristoranti spesso non hanno voluto che pagassi pranzo e cena ma me li hanno offerti, i camionisti in attesa per ore alla frontiera come me mi hanno invitato a prendere il tè con loro, persino i militari alla frontiera mi hanno offerto cibo e acqua e mi hanno accompagnato con gentilezza nei vari uffici per fare tutti i documenti necessari. Eventuali problemi li affronto come situazioni da superare e risolvere, come quando mi si è rotto il motore dell’auto in Crimea. Contrariamente a quel che si pensa i luoghi in cui sono stato sono molto sicuri. L’unico posto dove mi hanno aperto l’auto è stato a Milano Cadorna – precisa - nei miei viaggi mai successo».

Grande accoglienza

Visitando molti luoghi non attraversati solitamente dai turisti, Roberto Castiglioni ha trovato persone «incuriosite dalla mia presenza, molto interessate a chiacchierare, alcune hanno anche voluto farsi foto con me. Tutte persone brave, ospitali e disposte ad aiutarmi. Per comunicare uso un po’ l’inglese, un po’ l’italiano e per i discorsi più complessi mi faccio aiutare da Google traduttore con la lingua locale – spiega – Anche loro un po’ in inglese e un po’ nella loro lingua sono sempre riusciti a farsi capire». E l’aspetto economico? «Contando quanto tempo sto via spendo poco per mangiare e per dormire perché appunto vado perlopiù in posti frequentati dalla gente locale, con prezzi non gonfiati come nei luoghi per turisti. Per il gasolio in Iran e Iraq si fa il pieno con 80 centesimi. Una spesa un po’ più consistente è quella per i vari documenti e i visti, ma complessivamente è tutto molto economico». Castiglioni tiene anche un diario di bordo sui social, attraverso il quale lo si può seguire nel tragitto: «In viaggio con Rubbe'».

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Viaggio 2024 di Roberto Castiglioni da Corbetta fino a Iran e Iraq

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