In ritardo perenne a scuola a causa dell’orario dei bus
Cinque studenti dell’Istituto Lombardini hanno il permesso di entrare dieci minuti dopo, ma spesso arrivano ancora più tardi. «Chiediamo a sindaci, assessori e responsabili di intervenire nel sensibilizzare e richiedere al gestore l'adozione di misure risolutive»
Studenti sempre in ritardo a scuola per colpa degli orari degli autobus e della distanza della fermata dall’istituto. A segnalare il problema è una mamma di Sedriano, Marianna Fascia, il cui figlio frequenta l’istituto Lombardini di Inveruno. «Vorrei sensibilizzare le autorità competenti affinché prendano posizione riguardo un disagio che coinvolge l'utenza che utilizza la linea Movibus 622 per recarsi all'istituto Lombardini – afferma questa mamma - A Inveruno, rispetto ad altre scuole presenti sulla tratta, la fermata di via Lombardia risulta piuttosto lontana dalla sede scolastica, poiché questi ragazzi devono percorrere circa 1.200 metri per raggiungerla».
Necessario un cambio di orario
La distanza di per sé non sarebbe un problema, se non fosse che «l'orario di arrivo alla fermata li costringe a una sorta di maratona giornaliera onde evitare ripetuti ritardi – racconta Marianna Fascia – già così hanno il permesso dalla scuola per entrare sempre alle 8.10 anziché alle 8.00, ma il problema è che spesso il pullman ritarda ulteriormente e loro sono costretti a entrare a scuola oltre l’orario di permesso accordato». Un problema che si potrebbe risolvere «semplicemente anticipando di dieci minuti la corsa della linea 622 – sostengono questa mamma e suo marito – eppure lo abbiamo già fatto presente ma pare che per soli cinque ragazzi Movibus non sia disposta a fare modifiche sull’orario».
La richiesta al gestore
A prescindere dalle condizioni di traffico e situazioni non prevedibili a priori, «è stata richiesta al gestore della linea di poter prevedere delle modifiche che possano in qualche modo agevolare anche questa utenza, ma proprio perché l'impatto coinvolge un numero ridotto di utenti, il gestore non prevede alcuna deroga. Criterio che da un punto di vista oggettivo ritengo non molto coerente dal momento che il servizio è a pagamento e il costo dell'abbonamento viene corrisposto da questi cinque studenti in egual misura rispetto ad altri, e non in maniera ridotta – sottolinea Marianna Fascia - Non ritengo democraticamente corretto che un servizio pubblico venga stabilito in funzione del numero di utenti da soddisfare lasciando nel disagio la minoranza. A mio modesto parere, ciò entrerebbe in contrasto con quelli che sono i principi sui quali, tutti noi in un'ottica di senso civico e solidarietà, dovremmo ispirarci».
L'appello ai sindaci
Per questo motivo le famiglie di questi cinque studenti che tutte le mattine partono da Sedriano e da Vittuone per raggiungere l’istituto scolastico di Inveruno rivolgono «un appello alle autorità competenti, sindaci, assessori e responsabili, affinché intervengano nel sensibilizzare e richiedere al gestore l'adozione di misure risolutive».