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Il Sanatorio Vittorio Emanuele III pezzo di storia locale

Oltre due ore di conferenza per raccontare il pregiato simbolo della Garbagnate che fu

Il Sanatorio Vittorio Emanuele III pezzo di storia locale
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La conferenza sull’antico e prestigioso presidio antitubercolare si è tenuta sabato 7 giugno nella biblioteca di Garbagnate Milanese

L’ex ospedale Salvini di Garbagnate è stato dagli anni 20 del secolo scorso il più importante sanatorio antitubercolare di tutta la provincia di Milano ora in stato di abbandono. Se ne è parlato in una conferenza di due ore e mezza condotta da Giorgio Montrasi e Mariella Negretti

Eccellenza medica anni ‘30

Un bellissimo viaggio a ritroso nel tempo quello realizzato con il supporto di immagini che ha consentito, al pubblico sabato 7 giugno nella Biblioteca di via Monza, di conoscere i fatti del più grande centro di cura tubercolare in funzione dall’era fascista in poi. Aperto dal 1923 e trasformato in ospedale nei primi anni 70 il Sanatorio Vittorio Emanuele IIII è un luogo importantissimo nella storia personale di ogni paziente e in quella del personale che vi ha lavorato. Migliaia di persone sono passate tra: pazienti, medici, luminari della scienza, impiegati e infermieri.

Al centro di una immensa pineta

Poiché non vi erano terapie adeguate per la tubercolosi l’unica cura percorribile era: riposo, ambiente salubre e cibo in abbondanza. Difatti il sanatorio (750 mila metri quadri) fu inserito al centro di un bosco di conifere e di una pineta creata da Maria Teresa d'Austria nel 1700 (periodo asburgico) oggi Parco della Groane. La posa della prima pietra fu dell’8 dicembre 13. La guerra interruppe i lavori ripresi poi nel 1921. Nel 1923 fu aperta la prima sezione uomini. Nel 1928 il reparto donne e nel 29 il padiglione bambini (Garbagnate aveva 3500 abitanti). Lavoravano anche oltre un centinaio di suore. “Fino al 1970 era considerata una grande famiglia assistita spiritualmente dal cappellano e dalle infermiere” ha aggiunto MariellaNegretti. Nel 1951 furono ampliati vari reparti. Dopo la drastica riduzione della malattia tubercolare divenne ospedale Santa Corona e poi ospedale Salvini.

Mario Marone (medico), alle spalle Mariella Negretti, e Giorgio Montrasi

Da Guido Salvini alle guerra fino allo stato di abbandono

La conferenza ha messo in evidenza parte del percorso e la capacità professionale dei medici specialisti in tisiologia che vi lavoravano all’interno. La commovente storia delle suore di Maria Bambina e delle infermiere. Non è mancato il dispiacere riguardo all’abbandono della struttura causato dalla costruzione (nel 2015) del nuovo ospedale. Montrasi ha poi detto qualche parola sui numerosi atti di vandalismo perpetrati ai danni del monumento storico. Il Comitato di cittadini per la tutela del Salvini cerca di non fare affondare la struttura nel dimenticatoio con una serie di iniziative.

 

 

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