Il gran ritorno di Giuliana Labria?
Tra l'ipotesi di un suo ritorno in campo e la visione del futuro della città, l'ex sindaco di Magenta Giuliana Labria si racconta
Ex sindaco di Magenta dal 1996 al 2001, da sempre col cuore a sinistra, quella di Ds prima e del Pd poi, Giuliana Labria non esclude una sua candidatura alle prossime elezioni amministrative, e spiega la sua visione politica per Magenta.
Il gran ritorno di Giuliana Labria?
Giuliana Labria il suo ritorno alla vita politica di Magenta è ufficiale?
Molti mi hanno chiesto di scendere in campo, non ho detto né si né no, d'altronde Draghi si è autodefinito recentemente “Un nonno al servizio dello Stato”. Ci sto pensando: sono passati 20 anni da quando feci il sindaco, tutto è cambiato; la novità è che ora c’è un patrimonio di talenti giovani, entusiasti e preparati, che vogliono mettersi in gioco.
Cosa pensa della nuova lista scesa in campo a Magenta?
Che si stia creando una nuova lista ispirata dal sindaco di Corbetta Marco Ballarini la dice lunga sulle sue finalità. D’altro canto alcuni cittadini delusi dall’attuale compagine cittadina possono essere alla ricerca di alternative.
Dove va la politica magentina?
In questi anni ho visto attuare una politica di ripicche, tesa più a “fare le scarpe a qualcuno” che per il bene della città. Nella mia legislatura il quadro politico era più semplice, due blocchi, con normali conflitti tra loro, ma c’era la volontà di superarli per il bene comune. Quando manca la capacità di fare fronte comune, non si fa un buon servizio ai cittadini. Difficile fare previsioni, con un quadro così frammentario. Il Comune non è un condominio, bisogna avere senso di appartenenza; ora si parla spesso di una politica fatta dai tecnici, ma chi governa non può rinnegare la sua anima politica. Rinnegare le ideologie, in nome della neutralità, come si è fatto con la parola “sinistra”, non va bene. Questo ha favorito l’allontanamento dalle urne dei cittadini e la loro disaffezione alla politica.
Di cosa ha bisogno Magenta?
Sono tre i temi che ho in mente. La cosa più importante è ristabilire la prossimità con i cittadini. Prima o poi usciremo dall’emergenza sanitaria, ma l’emergenza economico-sociale durerà ancora anni, per cui l’ascolto delle sofferenze e delle fragilità delle famiglie, degli anziani, dei disabili, dei giovani e il ruolo dei Servizi sociali sono e saranno fondamentali in futuro. Il secondo è che bisogna ragionare a medio-lungo termine, fare scelte lungimiranti, che apparentemente oggi nessuno si pone. Lo sviluppo economico-urbanistico dipende anche da alcune variabili nazionali e internazionali. Ci vuole realismo politico per amministrare. Il terzo è la territorialità: è impensabile governare un Comune, senza fare rete col territorio. Un buon sindaco deve saper creare sinergie con gli altri Comuni del circondario, altrimenti anche i progetti singoli sono destinati a fallire nel lungo periodo.
Come utilizzerebbe i fondi del Pnrr per la città?
Nell’immediato utilizzerei i fondi in arrivo nei progetti del Piano di Zona sul sociale, per anziani e disabili e per le famiglie. Poi studierei progetti a lungo termine per lo sviluppo economico, creando intesa tra pubblico e privato che vuole investire, per ridare vita alle aree dismesse. Se non c’è abitudine a progettare per il futuro, il rischio è di andare all’inseguimento di altri, ma ricordiamoci che dovremo rendere conto di tutti i soldi spesi.
Cosa pensa della nuova viabilità a Magenta?
Non conosco i dettagli della sperimentazione, ma vedo che è mancata la cosa più importante, quando si fanno modifiche impattanti: la corretta comunicazione e condivisione con commercianti e cittadini. Anche su questo bisogna fare un balzo avanti, i Comuni devono stare al passo con la rivoluzione web, per stare vicini ai cittadini. Quando feci la ristrutturazione di piazza Liberazione ricevetti critiche, ma negli anni quella è rimasta il punto commerciale più ricco e frequentato della città.