Il giovane Riccardo realizza il sogno di una vita
Il ventenne casorezzese Paganin convocato nella nazionale under 20 di Rugby. La sua è una passione scattata quando era bambino e che prosegue tuttora a gonfie vele
Un giovane di Casorezzo convocato per la prima volta nella nazionale under 20 di rugby. E si spera che questa prima chiamata possa essere solo l’inizio di una svolta di successo in una carriera con già molti traguardi all'attivo. Stiamo parlando di Riccardo Paganin.
Paganin ha 19 anni e racconta:
«Gioco a rugby da quando ho 5 anni, a Parabiago. Ho iniziato a giocare a rugby consigliato da mio zio, che al posto di portarmi a giocare a calcio mi ha portato a provare questo sport che quindici anni fa non era ancora così conosciuto e praticato. E da quel momento è nata subito una passione che continua ancora oggi».
Il rugby è destinato a crescere, secondo le ricerche scientifiche
Secondo una recente ricerca, realizzata in collaborazione con l’Università di Bath nel Regno Unito, gli appassionati di rugby cresceranno del 10% a livello globale entro il 2025, in linea con un aumento del 17% della partecipazione alla Rugby World Cup già nell’edizione di quest’anno. Per ciascuno dei trend dall’elevato impatto sociale individuati all’interno di questo sport, la ricerca individua quali saranno gli sviluppi futuri. In particolare, per quanto riguarda l’inclusività, si stima che entro il 2027 i Paesi che si classificheranno nella Top 10 nel mondo del rugby organizzeranno festival o competizioni nazionali che si incentreranno sulla partecipazione e il coinvolgimento di persone con disabilità.
"Fino a tre anni fa vivevo in una Accademia federale, poi la convocazione che ho sempre sperato"
«Fino a tre anni fa io vivevo in una Accademia Federale di rugby con altri giocatori e nell'ultimo periodo mi è arrivata la convocazione con la nazionale under 20, che stiamo portando avanti sia con la società a Parabiago che con i miei allenatori. Non è una convocazione sicura nel senso che ci sono varie convocazioni e bisogna lavorare appunto per essere continuamente convocati».
Riccardo, un esempio fuori dal coro
Riccardo è l’esempio fuori dal coro di generazioni che progressivamente stanno abbandonando il calcio, o meglio non lo considerano più come la scelta prioritaria per le loro esperienze sportive e di squadra. «Nel rugby mi piacciono molto i valori che trasmette, i valori tra i compagni, il rispetto tra gli avversari. E soprattutto il gioco fisico che c'è in questo sport si vede in poche altre discipline».
Il percorso svolto dal giovane campione di rugby
In giorni così importanti Riccardo ricorda il percorso fatto, dai suoi esordi, di cui conserva ancora dei bei ricordi:
«Della mia prima partita mi ricordo che eravamo in Under 6, quindi sia io che i miei amici e compagni di squadra eravamo tutti davvero piccolini. Mi ricordo con piacere che già in quell’occasione c'erano molti compagni con cui gioco ancora adesso e questa cosa mi fa molto piacere».