Il fotoreporter Cherchi e il desiderio di Diamantina
Specializzato in immagini di Milano ha fatto visita alla casa di riposo Perini per esaudire il desiderio della donna
Un’amore sconfinato per Milano tanto che, quand’era giovane, spesso partiva da Passirana, dove viveva con la famiglia, per raggiungere la vicina metropoli e perdersi nelle vie del centro e non solo. Ora che è un po’ in là con gli anni e ha qualche acciacco, è ospite della Rsa della Fondazione Restelli e non riesce più a raggiungere l’amato capoluogo lombardo.
Ai "nipoti di Babbo Natale" Diamantina ha chiesto di far venire a Rho il fotoreporter Andrea Cherchi
Per questo quando Diamantina ha saputo del progetto «I nipoti di Babbo Natale” promosso dall’Associazione “Un sorriso in più”, che ha lo scopo di esaudire i desideri natalizi dei “giovani di una volta”, ha subito espresso il suo: far venire a Rho il fotoreporter Andrea Cherchi, specializzato in immagini della metropoli milanese, per proiettare le sue straordinarie foto. E grazie alla disponibilità del fotografo, è stata accontentata mercoledì di questa settimana, a pochi giorni dal Natale. Una grande emozione che si è sciolta in un caldo abbraccio fra Diamantina e Cherchi che collabora assiduamente con testate cartacee e televisive ed è seguitissimo sui suoi profili social.
Il fotoreporter ha mostrato alla donna e agli altri ospiti della Rsa di via Cadorna le sue fotografie
Egli ha estasiato Diamantina e numerosi altri ospiti della Rsa di via Cadorna con le sue fotografie, proiettate sul maxi schermo della sala Del Grande con il suo commento in diretta: la Galleria Vittorio Emanuele con le sue straordinarie luci, l’albero di Natale in piazza Duomo, le guglie della famosa cattedrale colte al tramonto, il teatro Alla Scala, i navigli e tanti altri soggetti milanesi. Cherchi ha raccontato anche alcuni aneddoti riguardanti aspetti poco conosciuti della metropoli lombarda come il “rito” del calpestamento degli attributi di un toro del pavimento della Galleria o il famoso organo di Baggio. «Da diversi anni, come volontario, porto nelle case di riposo, nelle carceri e in altre comunità le mie fotografie, diventando un po’ gli ‘occhi’ di chi non può vedere Milano dal vivo - ha spiegato Andrea Cherchi -. Nella Rsa rhodense, di cui ho sempre sentito parlare molto bene, non ero mai venuto prima e ho accettato volentieri l’invito».
Cherchi si è complimentato per il calendario “cinematografico” realizzato dal Servizio educativo
Cherchi si è anche complimentato per il calendario “cinematografico” realizzato dal Servizio educativo con alcuni ospiti che sono stati trasformati, per il tempo di uno scatto fotografico, in protagonisti di film celeberrimi»