IL PROGETTO

Gli studenti del liceo Cavalleri sulle orme del nazismo: vinto il concorso regionale

Quarantatré studenti hanno prima fatto il viaggio in Germania e poi preparato lo spettacolo

Gli studenti del liceo Cavalleri sulle orme del nazismo: vinto il concorso regionale
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Andare a fondo nelle cose premia sempre. Lo sanno bene i ragazzi del liceo Cavalleri di Parabiago, che nei giorni scorsi hanno ottenuto un importante risultato grazie alla collaborazione con l’Anpi.

I contenuti del progetto: dal viaggio alle attività didattiche e divulgative

Da alcuni anni le due realtà collaborano per l'organizzazione di viaggi della memoria da proporre alle classi quinte del liceo. Quest'anno il focus ha riguardato «Le radici del nazismo», in un viaggio che ha attraversato Monaco di Baviera e Dachau. Da qui la partecipazione al  Concorso di regione Lombardia dedicato ai viaggi della memoria per le scuole e che ha visto il liceo parabiaghese aggiudicarsi il primo premio. Il discorso alla base del progetto, racconta il professor nonché membro dell’associazione dei partigiani Giorgio Colombo «prosegue ormai da diversi anni» e coinvolge «il liceo e l’Anpi». Già durante il Covid era stata lanciata l’idea di trascorrere un’esperienza di viaggio a Cracovia ed Auschwitz.
Quest'anno, quindi, «i nostri studenti hanno lavorato sul filone relativo ai luoghi di nascita del nazismo». E lo hanno fatto a partire dell’avvio del movimento negli anni '20 a Dachau. Il lavoro fatto in classe «ha previsto una lunga ricerca storiografica». Ma dalla teoria si è poi passati alla pratica: «Il viaggio è durato 4 giorni. Fondamentalmente, eravamo ben consapevoli che fosse impossibile avere testimoni diretti. Ma ricostruire i luoghi simbolici è stata un'attività che i nostri studenti hanno fatto propria. Tutte testimonianze che sfoceranno nella serata odierna». Sempre a detta del professore, che ha perfettamente restituito il senso del percorso intrapreso dai ragazzi, «il fattore caratterizzante di questa esperienza ha coinciso con il ruolo proattivo che i giovani hanno avuto nella ricostruzione dei luoghi e, giocoforza, dei fatti storici. Nessuna lezione frontale, dunque. Ma “solo” esperienza diretta. Nessuna passività, ma propensione a cogliere il senso delle cose con la lente di ingrandimento».

Il riconoscimento del Pirellone

Tutto questo è valso anche il sigillo del Pirellone che ha assegnato all’istituto una sorta di rimborso che andranno a coprire le spese sostenute fin qui:
«La scuola riceve, la scuola ridà. Con questo progetto abbiamo coinvolto 43 ragazzi delle classi quinte, tra chi era reduce dal lavoro di scrittura e chi è andato effettivamente in scena. Avevamo dato carta bianca ai ragazzi, insieme al professor  Slavazza. Non volevo fare lo “spiegone”, ma ho invitato i ragazzi a rendere il senso del lavoro fatto attraverso una comunicazione svolta secondo le loro declinazioni. Hanno riflettuto sull'oggi riguardando al passato e fornendo “vaccini” contro la violazione dei diritti dell’uomo». E se tutto ciò non bastasse, appunto, «siamo anche riusciti ad ottenere un riconoscimento monetario da parte di Regione Lombardia. Si tratta di un rimborso legato al viaggio e a tutto ciò che esso ha comportato.  Una piccola parte dell’eccedente, la reinvestiremo nella realizzazione di iniziative analoghe».
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