Francesca, l'ingegnere con la passione del pallone

Di giorno al lavoro in una delle aziende chimiche più importanti di Rho, la sera protagonista in campo con la Giosport

Francesca, l'ingegnere con la passione del pallone
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Centrocampista nella squadra Open, prima dei suoi allenamenti insegna i segreti del calcio ai bambini della Under 9

Una carriera sportiva iniziata sui campi di basket

Ingegnere di giorno, in una delle aziende chimiche più importanti della città, centrocampista in mezzo al campo la sera nelle file della Giosport, la prima delle società dilettantistiche di Rho a credere nel calcio in rosa. Inizia su un campo basket tra difese a zona e tiri da tre punti la carriera sportiva di Francesca Ferdani, 36 anni, da otto innamorata del pallone a tal punto da dedicargli la maggior parte del suo tempo libero.

"L'amore per il calcio è nato per caso grazie a una ex compagna di basket"

«E’ nato tutto quasi per caso a Venegono, la città dove sono nata e sono cresciuta fino al mio trasferimento a Rho. Ho iniziato a giocare a basket a 14 anni e l’ho fatto fino ai tempi dell’Università quando una compagna di basket passata al calcio femminile mi ha inviato ad andare a provare». Un amore a prima vista quello tra Francesca e il calcio cresciuto ogni giorno di più. «Ho iniziato a giocare nel Csi nella Stella di Venegono, poi il lavoro mi ha portato a Rho - racconta la centrocampista della Giosport - Non volevo smettere di giocare, ho cercato su internet a destra e sinistra se esistessero delle squadre dilettantistiche e mi sono imbattuta nella Giosport».

Poter insegnare ai bambini piccoli è davvero una grande gioia

I primi allenamenti, le prime partite con le nuove compagne, Francesca si è integrata subito nel gruppo e nella società a tal punto che in poco tempo ne è diventata un punto di riferimento non solo sul campo da gioco, ma anche in panchina con una squadra di piccoli calciatori. «Con le ragazze partecipiamo al campionato Open categoria B a sette. Poi ci sono i miei piccoli campioni under 9. Li alleno da due anni, ma, causa Covid, abbiamo iniziato a vederci sul campo solamente quest’anno. Poter insegnare ai bambini è davvero una grande gioia, dopo una giornata di lavoro arrivare al campo e trovare queste “piccole pesti” scatenate ti aiuta a lasciare i problemi sulla scrivania».

Centrocampista nella squadra femminile che disputa il campionato Open B a sette

Giornate intense quella dell’ingegnere chimico rhodense che per due volte la settimana entra in campo alle 18.30 e esce alle 21.30 dopo un’ora e mezza in panchina con i piccoli e un’ora e mezza a correre dietro a un pallone insieme alle compagne della squadra Open. «Poi ci sono le partite il sabato e la domenica: insomma una vita di corsa che mi regala però numerose soddisfazioni e tutto questo grazie alla Giosport, una società che ho trovato quasi per caso, ma che nel giro di poco tempo è diventata la mia seconda famiglia.

 

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