Flash mob a sostegno della Maccarani
Atlete, genitori e allenatrici di diverse società di ginnastica si sono ritrovate nel piazzale della palestra in cui si allenano le atlete della Nazionale
All'Accademia internazionale di ginnastica ritmica a Desio ieri pomeriggio, mercoledì 11 gennaio, il flash mob a sostegno e in difesa della rhodense Emanuela Maccarani, la direttrice tecnica della Nazionale, al centro del caso scoppiato nei mesi scorsi dopo le denunce fatte da due ex ginnaste, Anna Basta e Nina Corradini.
Accuse pesantissime, come ci raccontano i nostri colleghi di Primamonza.it, di vessazioni sulle atlete dirette allo staff azzurro, su cui sta indagando anche la Procura di Monza. Il flash mob è arrivato alla vigilia del Consiglio federale in programma per giovedì 12 che si dovrebbe esprimere in merito alla sua conferma o meno alla guida dell’Accademia di ginnastica ritmica e della Nazionale italiana.
Flash mob all'Accademia di ginnastica ritmica: cori e striscioni
Atlete, genitori e allenatrici di diverse società di ginnastica si sono ritrovate nel piazzale della palestra in cui si allenano le atlete della Nazionale, per esprimere la solidarietà a Emanuela Maccarani, commissario tecnico e allenatrice delle azzurre, e alla sua collaboratrice, Olga Tishina, al centro delle accuse. Striscioni di solidarietà, cori e coreografie. Le ginnaste, tutte con un attrezzo rosso (palle, cerchi, nastri), hanno urlato: "Giù le mani dalla Maccarani", "Manu e Olga, nessuno ce le tolga". Su un altro striscione si leggeva: "Tutti con Maccarani", mentre un altro ancora, che è stato collocato davanti all'Accademia nei giorni scorsi recita: "Ieri, oggi, domani, Maccarani". Così come in centro città, nei pressi dell'albergo che ospitava le ginnaste azzurre sino a qualche tempo fa campeggia lo slogan: "Tutti a Parigi con Maccarani". Al termine del flash mob le ragazze sono entrate nella palestra del Centro federale e hanno incontrato Emanuela Maccarani, che le ha ringraziate per il gesto nei suoi confronti.
"Lo sport non deve trovare un capro espiatorio"
"C'è una grande confusione. Io ho tre figlie che fanno sport, una da dieci anni al centro federale - ha affermato Riccardo Tagliabue - Siamo qui per salvaguardare le ragazze. Nessuno dovrebbe essere bullizzato, né le atlete, né la loro allenatrice. Le accuse? Parliamo di due che hanno denunciato e facevano parte della scuola un bel po' di anni fa. Proporrei allo sport di fare lo sport, non trovare un capro espiatorio o qualcuno da mettere sulle prime pagine. Per arrivare a certi livelli occorre una determinata preparazione". E ha proseguito: "Il nostro messaggio è a favore della Maccarani, prima di tutto non c'è nessun tribunale che si è esposto, nessuno ha detto che c'è un colpevole. Quante volte nella scuola abbiamo avuto casi di denunce poi finiti nel nulla. Intanto i professori hanno passato dei periodi non tanto belli. In questo caso noi possiamo dirlo perché quello che abbiamo fatto è stato parlare con le nostre figlie e sono state le nostre figlie, che ci hanno detto: 'Non è così', noi conosciamo, ci alleniamo qua dentro. Non ci sono obblighi. Non è così, e non capiamo questa cosa'".
"Emanuela ha dedicato una vita allo sport e alle ragazze"
Univoca la testimonianza di genitori, atlete e allenatrici: "Siamo qui per portare solidarietà a Emanuela Maccarani, quello che è uscito è un'idea che non condividiamo". Ha aderito al flash mob anche Maria Rosa Dell'Acqua, che da allenatrice aveva lavorato con Emanuela Maccarani a Rho: "La conosco molto bene. Di fronte a quello che è successo l'unica parola che mi viene da dire è 'schifo'. Ha dedicato una vita allo sport e alle ragazze. Si rinuncia alla vita personale per passione. Siamo qui per dire di andare avanti assolutamente. Emanuela Maccarani ha fatto scuola, nella ginnastica ritmica ha portato risultati stellari. E la sua scuola viene riconosciuta in tutto il mondo".
"E' un momento difficile", oggi la decisione della Federazione
"E' un momento difficile per le ginnaste e le allenatrici dell'Accademia. Emanuela Maccarani ha fatto tantissimo per questo sport. Negli ultimi anni c'è stata un'evoluzione incredibile e lo dobbiamo a lei. Vedere tutto questo fa male", le parole di Elisa Porchi, della Ginnastica Moderna Legnano. Domani, giovedì 12, la Federazione della ginnastica si pronuncerà in merito al futuro della direttrice tecnica della Nazionale che, intanto, ha rotto il silenzio e ha scritto una sorta di lettera aperta, in modo da chiarire la sua posizione al di sopra di ogni illazione: "Non ci sto - dice - ad essere ritenuta responsabile per azioni non mie e per comportamenti che non mi appartengono".