Festività ancora in zona bianca per la Lombardia
Salgono i contagi ma tengono le terapie intensive e il controllo dei positivi
Il presidente di Regione Lombardia ha confermato che anche per la prossima settimana la Lombardia rimarrà in zona bianca.
Numeri che confermano la zona bianca
Nonostante la risalita dei contagi negli ultimi giorni, per la Lombardia si prospetta un'altra settimana in zona bianca.
"I dati del monitoraggio settimanale confermano, anche per la prossima settimana, la zona bianca per la Lombardia - ha affermato Fontana - Di fatto, poi, anche nella nostra regione, come previsto dalla norma che sarà inserita nel nuovo Decreto Legge che il Governo si appresta a varare, si dovrà usare la mascherina all'aperto".
Lo annuncia il presidente di lombardo Fontana, commentando da un lato i dati del monitoraggio settimanale, che domani saranno analizzati dalla cabina di Iss e Ministero della Salute; dall'altro l'esito della Conferenza Stato-Regioni, da poco terminata, con oggetto il nuovo Decreto Legge contenente 'Misure Covid-19'.
La mascherina all'aperto diventa obbligatoria
Con il nuovo decreto che firmerà a breve il Governo diventerà obbligatorio l'uso della mascherina, anche se in molte città lo era già.
"Come ho già sottolineato più volte - dice il presidente - L'uso della mascherina all'aperto, che per me rimane fondamentale in occasioni di rischio come gli assembramenti, è già stata resa obbligatoria con ordinanza da molti sindaci. Devo inoltre constatare che molti lombardi non hanno mai smesso di usarla".
Tengono le terapie intensive grazie ai vaccini
"I dati di questa settimana - spiega il Governatore - Registrano il tasso di occupazione dei posti letto in area medica ancora sotto il 15%, anche se, come in tutto il territorio nazionale, stiamo assistendo a una crescita importante dei contagi che ci spinge a tenere monitorata e attenzionata la situazione. Per questo il consiglio che rivolgo a tutti i lombardi è continuare a osservare le regole su distanziamento e uso dispositivi medici, avere particolare prudenza nei confronti dei soggetti più a rischio, ma soprattutto vaccinarsi e, ancora, vaccinarsi. Sia con la terza dose, che con la prima, per chi ancora non l'ha fatto. Solo questo può frenare l'impatto dell'aumento della circolazione del virus sui ricoveri ospedalieri. Non sono mie valutazioni. I dati lo confermano: nel mese di dicembre in Lombardia, il rischio di decesso per i non vaccinati è stato di 1,8 rispetto ai vaccinati (circa il doppio). Per quanto riguarda i ricoveri in terapia intensiva addirittura di 6,2 rispetto ai vaccinati. Una realtà che non si può ignorare".